Secondo il Toronto Sun, l'anno scorso Montreal (dove c'è anche la seconda comunità italiana più grande del Canada dopo Toronto) ha subito il maggior numero di crimini d'odio antisemiti di qualsiasi città del Nord America.
Infatti, dal massacro perpetrato da Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele, gli incidenti antisemiti in Canada sono aumentati di un sorprendente 670%.
Gli ebrei canadesi, un minuscolo 1,4% della popolazione della nazione, sono stati vittime del 70% dei crimini d'odio basati sulla religione più o meno nello stesso periodo.
Lo ha raccontato, con un articolo sul New York Post, il Dr. Gad Saad, docente ebreo alla Concordia University di Montreal, costretto da questa nuova ondata d'odio antisemita a chiedere un congedo non retribuito dall'ateneo (ora è professore ospite e ambasciatore globale presso la Northwood University nel Michigan). E a conferma di questi numeri, la scorsa settimana la seconda città canadese, dopo Toronto, per popolazione, è stata colpita da violente proteste da parte di sostenitore palestinesi: decine di vetrine di negozi distrutte, auto incendiate e fumogeni lanciati in quella che le autorità però hanno voluto catalogare prevalentemente come proteste anti-Nato. Il motivo di questo odio crescente e sempre più violento? Una politica permissiva che ha portato, ha raccontato il docente, a riunire in particolare a Montreal ed a allearsi tra loro l'ala estrema dell'islamismo e la sinistra accademica, raccogliendo anche gli ultra neo-Nazi, anche se quest'ultima frangia è la meno prevalente. Da notare inoltre che Justin Trudeau, primo ministro liberal del Canada è di Montreal e nella stessa città ha studiato anche Kamala Harris che però non è riuscita a portare il suo estremismo sulla poltrona più importante degli Stati Uniti.