Missione in Canada per re Carlo III e la regina Camilla, sbarcati a Ottawa - come mostrano i media britannici - per una visita lampo di due giorni, tanto breve quanto densa di significati.
Una visita che il Canada - membro del Commonwealth rimasto legato alla monarchia di casa Windsor da un vincolo istituzionale che, seppur simbolico, rende tuttora il sovrano erede dell'ex impero britannico capo di Stato del Paese - attende con impazienza: come conferma del sostegno che il figlio di Elisabetta II non ha mancato di rimarcare a più riprese negli ultimi tempi a fronte delle pressioni esercitate dagli Usa di Donald Trump e delle insistite provocazioni del leader della Casa Bianca su una fantomatica futura annessione del grande vicino nordamericano come "51esimo Stato" dell'unione.
Una polemica che Carlo si guarda bene dal commentare direttamente, in nome della sua formale neutralità rispetto alla politica e per non irritare l'alleato di Washington, ma che fa chiaramente da sfondo all'agenda del viaggio: suggellata dalla partecipazione del monarca alla cerimonia d'inaugurazione del nuovo Parlamento canadese uscito dalle recenti elezioni.
Un'elezione vinta dal Partito Liberale di Mark Carney, ex governatore della Bank of England, per anni di casa a Londra, divenuto ora primo ministro in patria dopo aver cavalcato la diffusa ostilità dei canadesi alle pretese di Trump.
Nella cerimonia re Carlo leggerà il tradizionale Discorso del Trono, elencando il programma del nuovo governo.