(Foto repertorio)

E' una tempesta di fuoco quella che accompagna le delegazioni di Mosca e Kiev in rotta verso Istanbul, dove è previsto un nuovo round di colloqui per arrivare alla pace dopo tre anni di conflitto.

Missili, droni, atti di sabotaggio e un complesso e micidiale attacco degli 007 ucraini contro alcuni aeroporti militari russi hanno segnato le ultime ore di battaglia, che sembra infuocarsi e continua a mietere vittime.

Nell'operazione contro gli scali russi a migliaia di chilometri dal fronte, "sono stati distrutti 41 bombardieri", rivendica l'intelligence ucraina quantificando i danni in "oltre due miliardi di dollari". Mosca ha dovuto ammettere che "alcuni aerei" sono stati colpiti da uno sciame di droni in particolare negli aeroporti delle regioni di Irkutsk, nella Siberia centrale a oltre 8mila chilometri dalla capitale russa, e Murmansk, nel remoto nordovest russo a due passi dal confine finlandese.

"Il capo dei servizi di sicurezza Vasyl Maliuk ha presentato un rapporto sull'operazione odierna. Un risultato assolutamente brillante. Raggiunto solo dall'Ucraina. Un anno, 6 mesi e 9 giorni dall'inizio della pianificazione all'esecuzione. La nostra operazione a più lungo raggio. Il nostro personale impegnato nella preparazione è stato ritirato in tempo dal territorio russo". Lo scrive su X Volodymyr Zelensky dopo l'attacco con droni in territorio russo, fino alla Siberia. "L'Ucraina si sta difendendo, e giustamente, per far sentire alla Russia il bisogno di porre fine a questa guerra. La Russia ha iniziato e deve porvi fine".

Ulteriori "attacchi terroristici", come li ha bollati il ministero della Difesa, "sono stati respinti" negli scali militari di altre tre regioni, quella di Ivanovo, di Ryazan e addirittura di Amur, nell'estremo oriente russo. L'operazione degli 007 ucraini, supervisionata direttamente dal capo dell'Sbu, Vasyl Malyuk, è iniziata un anno e mezzo fa: numerosi droni Fpv, quelli normalmente in commercio armati però di esplosivo, sono stati nascosti sotto alle tettoie di moduli di case prefabbricate in legno. Caricati a bordo di camion sono successivamente arrivati in Russia in prossimità dei bersagli.

All'ora x l'armata è entrata in azione, guidata da personale in loco, colpendo i siti militari. "Non credete ai russi quando diranno di aver arrestato i responsabili", come poi effettivamente avvenuto, è stato il messaggio degli 007 di Kiev, lasciando intendere che sono entrate in azione forze speciali già riparate al sicuro.

Mosca deve poi fare i conti con due sabotaggi: un ponte stradale è esploso nella regione di Bryansk, collassando su una ferrovia e causando il deragliamento di un treno. Almeno 7 i morti, oltre 70 i feriti alcuni in gravi condizioni. Un altro convoglio, un treno merci senza passeggeri, è deragliato nel Kursk mentre passava su un ponte ferroviario saltato in aria.

Sull'altro fronte, Kiev ha denunciato il più grande attacco di droni russi dall'inizio della guerra nel febbraio 2022: 472 quelli entrati in azione la scorsa notte, a cui si aggiungono sette missili. In una località imprecisata per ragioni di sicurezza, un raid russo ha fatto strage in un centro di addestramento: almeno 12 i soldati rimasti uccisi, oltre 60 feriti. Il comandante delle Forze terrestri, Mikhailo Drapaty, finito nella bufera per recenti episodi simili ha annunciato le proprie dimissioni.

In questo fosco quadro si aprono i nuovi colloqui tra russi e ucraini, dopo quelli di metà maggio che hanno portato a un importante scambio di prigionieri tra le parti. Gli incontri di Istanbul sono previsti nel lussuoso palazzo di Ciragan: la delegazione di Kiev è guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov quella russa dal più modesto Vladimir Medinsky, un ex ministro non considerato particolarmente influente nella ristretta cerchia del Cremlino.

"Ho definito le nostre posizioni in vista dell'incontro di Istanbul", ha detto il presidente Volodymyr Zelensky ufficializzando i nomi del team negoziale e indicando le priorità: "Un cessate il fuoco completo e incondizionato, il rilascio dei prigionieri e il ritorno dei bambini rapiti". Serve anche "preparare un vertice al massimo livello", perché "le questioni chiave possono essere risolte solo dai leader", ha sottolineato Zelensky riferendosi a un incontro con Vladimir Putin, forse anche alla presenza di Donald Trump, come rilanciato da Ankara nei giorni scorsi. Un summit su cui Mosca ha mostrato grande freddezza, condizionandolo ad eventuali "passi avanti" nel negoziato di Istanbul.

Il summit di Istanbul

Lunedì a Istanbul è previsto l'incontro tra una delegazione di Mosca e una di Kiev, sullo sfondo manovreranno anche i capi dei consigli di sicurezza di Gran Bretagna, Germania e Francia, che insieme ai funzionari americani cercheranno di dipanare la matassa per arrivare a una tregua nel conflitto. L'Ucraina è pronta al dialogo "ma esige proposte chiare e ragionevoli", ha sottolineato da ultimo il capo dell'Ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak: "Compromesso non significa capitolazione. Mosca propone un nuovo round di negoziati. E noi siamo pronti al dialogo. Tuttavia, esigiamo chiarezza: proposte chiare e, soprattutto, ragionevoli", ha scritto dopo la telefonata tra il presidente turco Recep Tayyp Erdogan e quello ucraino, Volodymyr Zelensky. Il sultano ha esortato Kiev e Mosca a inviare "delegazioni forti" per assicurare progressi nei negoziati. Kiev per ora non ha ufficializzato nulla. I russi dovrebbero invece essere rappresentati da Vladimir Medinsky, un ex ministro della Cultura non considerato particolarmente influente. E Mosca ha rimandato al mittente l'offerta di Erdogan di ospitare un summit tra Valdimir Putin, Zelensky e Donald Trump.