ROMA – In Lituania, l’ora di tecnologia diventa addestramento strategico. Il governo ha lanciato un programma congiunto tra Ministero della Difesa e dell’Istruzione per insegnare a 22mila persone – tra cui 7mila studenti – a costruire e utilizzare droni, con l’obiettivo di rafforzare la resistenza civile contro possibili minacce dalla Russia.
Il progetto prevede moduli differenziati per età: i bambini di terza e quarta elementare (8-10 anni) assembleranno e faranno volare droni semplici, mentre gli studenti più grandi si cimenteranno in progettazione 3D, programmazione e costruzione di modelli FPV avanzati. “Entro il 2028 vogliamo formare 15.500 adulti e 7.000 bambini”, ha dichiarato la ministra della Difesa Dovile Šakaliene.
Sono previsti 3,3 milioni di euro per droni da interni ed esterni, sistemi di controllo, trasmissione video e un’app di formazione. A settembre apriranno i primi centri a Jonava, Taurage e Kedainiai, con altri sei in arrivo entro cinque anni. L’addestramento sarà condotto dal sindacato dei fucilieri lituani insieme all’agenzia per l’istruzione non formale.
Paese di 2,8 milioni di abitanti, confinante con Kaliningrad e la Bielorussia, la Lituania vive in allerta dall’invasione russa dell’Ucraina. L’espulsione, mercoledì, di un diplomatico russo dall’Estonia per “ingerenza” ha rinfocolato la percezione di minaccia nei Paesi baltici. La spinta sui droni arriva dopo due episodi, a luglio, di presunti UAV russi entrati in territorio lituano. Il programma non è un unicum: in Russia, l’addestramento dei minori all’uso di droni – talvolta attraverso videogiochi – ha già sollevato polemiche internazionali.