Sono oltre 60 le donne uccise dall'inizio dell'anno, stando agli ultimi dati del Viminale che analizzano i primi sette mesi del 2025.
Hayat Fatimi, 46 anni, Tiziana Vinci, 54 anni, Tina Sgarbini, 47 anni e Cinzia Pinna (33) sono le ultime donne, in ordine di tempo, uccise ad agosto per mano di un uomo, partner o ex compagno.
Sono proprio questi ultimi gli autori di oltre la metà dei casi di femminicidio, secondo la fotografia scattata dal Viminale nell'ultimo dossier. Di donne uccise dal marito, dal compagno, o dall'ex se ne contano, infatti, 38. Le vittime di origine straniera sono 18. I femminicidi in ambito familiare o affettivo sono 51. Ma questa categoria rappresenta la quasi totalità degli omicidi volontari con vittime di sesso femminile: si tratta di oltre 8 vittime su 10.
Gli ammonimenti del questore quest'anno sono stati 7.571 e sono cresciuti del 70,6% rispetto all'anno precedente. Di questi, 2.731 sono stati firmati per stalking (+84,6%) e 4.840 (+63,6%) per violenza domestica. Inoltre, secondo i dati pubblicati lo scorso mese dal Viminale, all'8 agosto erano attivi sul territorio nazionale 12.192 braccialetti elettronici di cui 5.929 antistalking.
Da Eliza Stefania Feru, operatrice socio sanitaria di 29 uccisa dal marito in Umbria, prima vittima di femminicidio del 2025, a Cinzia Pinna. E poi ancora le studentesse Ilaria Sula e Sara Campanella, 22 anni entrambe, accoltellate a pochi giorni di distanza, una a Roma e l'altra a Messina, mentre la più giovane aveva 14 anni e si chiamava Martina Carbonaro, uccisa dall'ex di 19 anni. Nomi e storie che accompagnano i numeri nelle statistiche, dati necessari per combattere il fenomeno e costruire una memoria.