ROMA – Su due cose concordano i capo negoziatori degli Usa e dell’Ucraina, a conclusione del vertice a Ginevra sul piano di pace: primo, l’incontro ha portato a degli importanti passi avanti; secondo ‘le decisioni finali saranno prese dai nostri presidenti’. Anche se, è chiaro che, come ha detto Marco Rubio “alla fine decide il presidente Trump”.
Ad ogni modo, il capo dell’ufficio di Zelensky Andriy Yermak e il segretario di Stato americano Rubio hanno mandato segnali ottimisti sul buon esito del negoziato ad alto livello- dopo quasi quattro anni di guerra in Ucraina-che si è concluso nella serata di ieri, domenica 23 novembre.

AL VERTICE ANCHE LA DIPLOMAZIA EUROPEA

Erano presenti al vertice anche i rappresentanti di Francia, Germania, Regno Unito e Italia, con le ‘controproposte’ europee ai 28 punti elaborati da Washington. A giocare la partita per l’Europa, tentando di recuperare il terreno di una proposta che è apparsa fin da subito sbilanciata dalla parte russa, una squadra di diplomatici di alta gamma: Jonathan Powell per la Gran Bretagna, Emmanuel Bonne, consigliere di Macron; Günther Sutter, diplomatico di Merz e per l’Italia il consigliere diplomatico di Meloni, l’ambasciatore Fabrizio Saggio.

GLI ‘EMENDAMENTI’ EUROPEI AL PIANO TRUMP

Insomma, si è tentato di ‘emendare’ il testo dei 28 punti del piano-Trump e cambiarlo. L’agenzia Reuters ha diffuso una bozza delle richieste di modifica al documento avanzata dagli europei che, in particolare, corregge due punti considerati imprescindibili per l’Ucraina: porta il limite dell’esercito ucraino a 800.000 unità e chiede il cessate il fuoco sulle linee attuali del conflitto, rinviando a un negoziato successivo il nodo sui territori. L’Europa ha inoltre avanzato la richiesta di stralcio della questione degli asset russi congelat e ha chiesto per l’Ucraina garanzie stile articolo 5 quindi che nulla della sicurezza europea si discuta senza gli europei.
In dettaglio, “sarà raggiunto un accordo di non aggressione totale e completo tra Russia, Ucraina e Nato- riporta Reuters- Tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno risolte”. E ancora: “Dopo la firma dell’accordo di pace- proseguirebbe la contro-proposta europea- si terrà un dialogo tra Russia e Nato per affrontare tutte le preoccupazioni in materia di sicurezza e creare un ambiente di de-escalation per garantire la sicurezza globale e aumentare le opportunità di connettività e le future opportunità economiche”.

LA DEADLINE DI GIOVEDÌ: “USA E UCRAINA CONTINUANO A LAVORARE INTENSAMENTE”

I passi avanti ci saranno stati, ma il lavoro di tessitura è destinato ad andare avanti. Infatti, sempre l’agenzia britannica, spiega che Stati Uniti e Ucraina continueranno a lavorare su un piano di pace “raffinato” per porre fine alla guerra con la Russia. “Le due parti- spiega Reuters- hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta di aver redatto un ‘quadro di pace perfezionato’ dopo i colloqui di domenica a Ginevra, senza tuttavia fornire dettagli specifici”.
Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno poi affermato che avrebbero continuato a “lavorare intensamente” prima della scadenza di giovedì- su cui pesa l’ultimatum dato da Trump a Zelenzky- sebbene il Segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha guidato la delegazione americana durante i colloqui, sia tornato a Washington domenica sera.

LA STRIGLIATA E IL PRESSING DI TRUMP

E mentre il suo delegato era al tavolo con gli europei e con la controparte ucraina, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha, a modo suo, fatto pressing su Zelensky, affinché raggiungesse un accordo. Da il suo social Truth proprio ieri, domenica 23 novembre, ha infatti rimproverato l’Ucraina di non aver mostrato “zero gratitudine” per gli sforzi americani nella guerra. Uno j’accuse che ha spinto il presidente ucraino a correre ai ripari: “L’Ucraina è grata agli Stati Uniti, a ogni cuore americano e personalmente al Presidente Trump per l’assistenza che, a partire dai Javelin, ha salvato vite ucraine”, ha scritto su X. Dove ha comunque esteso i ringraziamenti “a tutti coloro che in Europa, nel G7 e nel G20 ci stanno aiutando a difendere la vita. Apprezziamo così profondamente che tante forze e leader stiano lavorando per la pace in questo momento”, ha scritto il leader ucraino.

LE PROSSIME MOSSE: ZELENSKY ALLA CASA BIANCA

Trump aveva precedentemente fissato una scadenza per giovedì al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per accettare un piano di pace, ma, come riporta Reuters, Rubio avrebbe ammorbidito la posizione, affermando al tavolo di Ginevra che tale scadenza potrebbe non essere definitiva.
Reuters inoltre cita “fonti vicine” secondo le quali Zelensky potrebbe recarsi negli Stati Uniti già questa settimana per discutere gli aspetti più delicati del piano con Trump.