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di FILIPPO LIMONCELLI

Fabio Ciciliano, capo della Protezione civile, lancia un allarme chiaro: l’ondata di caldo eccezionale che sta colpendo l’Italia in questi giorni di luglio non è un’eccezione, ma un’anticipazione del nostro futuro. In un’intervista al Messaggero, Ciciliano afferma che l’afa estrema “è il nostro futuro” e invita a una profonda revisione dei ritmi di lavoro. “Ripensare gli orari di lavoro”, dice, potrebbe significare “anticipando l’inizio alle 5 del mattino, sfruttando i periodi della giornata meno caldi”.

Ciciliano racconta di essere appena tornato da Riad, in Arabia Saudita, dove ha sperimentato temperature di 49 gradi: “Guardi, io sono appena tornato da Riad, in Arabia Saudita, dove c’erano 49 gradi. Temo di avere visto il nostro prossimo futuro. Lì si sono organizzati. All’esterno si lavora nelle prime ore del mattino e alla sera. Anche in Italia ora dobbiamo aggiornare il modo di ragionare, dobbiamo adattarci a un cambiamento che è già evidente e prendere esempio da questo tipo di Paesi. I decessi che registriamo ci devono indurre a rivedere i turni di lavoro”.

Oltre al caldo, preoccupa anche la gestione degli eventi di massa. In particolare, il Giubileo dei Giovani, in programma dal 28 luglio al 3 agosto a Roma, con evento finale previsto nella spianata assolata di Tor Vergata. Si attendono 500.000 ragazzi da tutto il mondo, ma “senza zone d’ombra”, sollevando forti timori per la salute dei partecipanti.

Emergenza incendi e mancanza di mezzi

Un’altra emergenza che incombe è quella degli incendi boschivi. Secondo Ciciliano, tre regioni italiane – Molise, Umbria e Puglia – sono attualmente prive di flotta aerea antincendio. “Tre regioni sono sprovviste di flotta aerea antincendio boschivo. Si tratta di una competenza regionale con il concorso nazionale del Dipartimento di protezione civile. Queste regioni sono il Molise, l’Umbria e la Puglia”.

Ciciliano chiarisce che “le prime due non hanno mai fatto gare. La Puglia ha fatto tre procedure che però sono andate deserte. Dunque, sono senza elicotteri per spegnere gli incendi. L’Umbria e il Molise non sono molto estese e sono vicine a dove sono dislocati i Canadair e le altre forze dello Stato che contribuiscono alle operazioni per spegnere i roghi. Per la Puglia il discorso è differente”.

In Italia sono attivi 18 Canadair, la flotta più numerosa in Europa: “Un tempo erano nostri, ora sono passati ai vigili del fuoco. Noi ogni anno finanziamo con diverse decine di milioni di euro il sostegno di questa flotta”. Ma il rischio aumenta: “Abbiamo allungato i tempi della campagna contro gli incendi boschivi. I fenomeni atmosferici estivi sono divenuti molto più importanti perché abbiamo temperature più elevate. E soprattutto questi fenomeni durano più a lungo. Con la stagione siccitosa la capacità di protezione del territorio si riduce, è più facile che si sviluppino incendi. Per le prossime settimane siamo preoccupati, siamo in una fase ascendente, di pre-allerta. In un solo giorno della fine di giugno, per fare un esempio, ci sono state diciannove richieste del supporto nazionale per l’antincendio”.

Comunicazione, prevenzione e Giubileo: la sfida alla crisi climatica

La Protezione civile è al lavoro anche sulla comunicazione e la prevenzione, strumenti fondamentali per affrontare l’emergenza caldo. Ciciliano spiega: “Come Protezione civile sul caldo facciamo una campagna di comunicazione incentrata sulla promozione di comportamenti virtuosi anche attraverso i sistemi regionali. Chiamiamole buone pratiche. Dire che le persone anziane non devono esporsi al caldo in determinati orari può apparire banale, ma è importante. Invitiamo a usare gli impianti di climatizzazione, anche se c’è il timore di effetti collaterali che abbiamo già visto in alcune città con blackout localizzati”.

Ma l’attenzione massima è rivolta al Giubileo dei Giovani, per cui la Protezione civile sta predisponendo misure straordinarie. “I giorni più difficili, per il caldo, devono arrivare. Sono molto preoccupato per il Giubileo dei giovani. Abbiamo commissionato all’Esercito italiano l’acquisizione di decine di nebulizzatori che vengono usati normalmente per abbattere le polveri durante le demolizioni di palazzi. Questi “cannoni” sparano a cento metri, dobbiamo capire quanti ne serviranno e come posizionarli”.