di SILVIA DI PASQUALE
La Procura di Palermo ha depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha assolto dai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il leader della Lega Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. Un “ricorso per saltum”, che consente di evitare il giudizio di appello e ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte.
Il ministro era stato accusato di aver trattenuto illegittimamente a bordo della nave della ong Open Arms un gruppo di migranti soccorsi in mare nell’agosto del 2019, impedendo all’imbarcazione l’approdo all’isola di Lampedusa. Il 20 dicembre scorso Salvini era stato assolto. La Procura ha optato per il ricorso diretto alla Cassazione, giudice di legittimità, ritenendo che il verdetto di assoluzione non confuta la ricostruzione dei fatti prospettati dall’accusa, che sono dunque accertati, ma si limita, interpretando male leggi e convenzioni internazionali, a dire che l’Italia non aveva l’obbligo di assegnare alla nave spagnola il porto sicuro (Pos).
“Mi spiace molto per questa notizia, mi ha colpito molto nel rispetto profondo dei passaggi giudiziari. Mi dispiace umanamente e personalmente e anche professionalmente, io ho vissuto quella stagione da capo di gabinetto di Salvini. Me ne sento ancora più partecipe e rivendico l’azione che fu fatta per contrastare l’immigrazione illegale che non è tanto diverso dalle mafie”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Mi ritengo moralmente imputabile anche io”, ha aggiunto.