La Commissione Affari giuridici dell’Eurocamera ha respinto la revoca dell’immunità a Ilaria Salis. I contrari sono stati 13 e i favorevoli 12. Si tratta del primo giudizio per l’eurodeputata di Avs. Ora la parola definitiva passa al Parlamento europeo, che il 7 ottobre dovrà esprimersi in seduta plenaria. “Siamo un pochino più sereni ma molto felici. Ma il voto ufficiale sarà a ottobre”, ha dichiarato Roberto Salis, il padre di Ilaria. Su X, Matteo Salvini ha invece commentato: “Chi sbaglia non paga”. Il leader della Lega ha allegato al suo post anche una foto della Salis con la scritta “Vergogna, vergogna, vergogna. Poltrona salva, dignità persa”.
Dalle accuse alla richiesta della revoca dell’immunità
Gli eurodeputati hanno dunque bocciato la relazione che chiedeva di revocare la sua immunità parlamentare, nell’ambito della presunta aggressione ad alcuni militanti neonazisti che sarebbe avvenuta in Ungheria nel febbraio 2023. All’arresto sono seguiti 15 mesi di detenzione preventiva, poi la decisione di Avs, a giugno 2024, di candidare la Salis alle elezioni europee. Il 10 ottobre dello stesso anno, ovvero il giorno dopo il duro intervento in aula dell’eurodeputata contro il governo Orban, le autorità ungheresi avevano trasmesso al Parlamento europeo la richiesta di revoca della sua immunità, che è stata affidata a dicembre alla commissione Juri: il relatore ha poi redatto un report su cui la commissione è stata chiamata a votare.
“Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche. Difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orban. È per questo che la sua tutela è essenziale. Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico, come io stessa auspico e chiedo con forza”, ha dichiarato Ilaria Salis. Secondo il relatore della richiesta di revoca dell’immunità per l’eurodeputata, il popolare spagnolo Adrian Vazquez Lazara, “questo voto rappresenta un pericoloso e brutto precedente. Prevedo che l’Ungheria presenterà ricorso alla Corte di giustizia europea”.