ROMA – La Commissione Esteri alla Camera ha avviato l’esame del provvedimento di ratifica del protocollo di modifica dell’Accordo tra Italia e Svizzera in merito all’imposizione sui lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo, del 23 dicembre 2020, fatto a Roma il 30 maggio 2024 e a Berna il 6 giugno 2024. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato. Nel suo intervento il relatore Paolo Formentini (Lega), dopo aver sottolineato che l’accordo bilaterale – modificato dal provvedimento in esame – è stato ratificato con la legge n. 83 del 2023, ha rilevato come l’intesa bilaterale abbia lo scopo di eliminare le doppie imposizioni sui salari, sugli stipendi e sulle altre remunerazioni ricevuti dai lavoratori frontalieri dei due Paesi, con la previsione del principio di reciprocità, a differenza di quanto previsto da un precedente accordo del 1974 che regolava unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavoravano in Svizzera. Evidenziato inoltre dal relatore come, in estrema sintesi, il protocollo in esame sia finalizzato a consentire ai lavoratori frontalieri, tenuto conto dell’attuale contesto di mobilità tra l0Italia e la Svizzera, di svolgere parte dell0attività di lavoro dipendente in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza, senza che ciò comporti alcuna modifica dello status di lavoratore frontaliero. Più nel dettaglio, Formentini ha fatto presente come il protocollo di modifica sia composto da due articoli. L’articolo 1, in primo luogo, integra la definizione di “lavoratore frontaliere”: in linea di principio, viene consentito al lavoratore frontaliere di non rientrare quotidianamente al proprio domicilio nello Stato di residenza, per motivi professionali, entro un massimo di quarantacinque giorni l’anno. Il medesimo articolo consente ai lavoratori frontalieri di poter svolgere fino al 25 per cento dell’attività lavorativa in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza, senza che ciò comporti alcuna modifica dello status di lavoratore frontaliere. Al riguardo il relatore ha ricordato che, per quanto riguarda l’Italia, tale previsione è già in vigore, a partire dal 1° gennaio 2024, in virtù di una previsione (retroattiva) della legge di bilancio 2025. L’articolo due prevede che l’entrata in vigore dell’intesa avvenga alla data di ricezione dell’’ultima delle notifiche con le quali i due Stati si comunicheranno la conclusione delle rispettive procedure interne per l’entrata in vigore del protocollo medesimo. Quanto al disegno di legge di ratifica, il relatore ha osservato come questo si componga di quattro articoli. In particolare, l’articolo 3 contiene una clausola di invarianza finanziaria, per la quale dall’attuazione della legge di ratifica non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Ha poi preso la parola la deputata di Azione Federica Onori, eletta nella ripartizione Europa, che ha auspicato di disporre di tempi congrui per valutare la possibilità di un’azione emendativa sul disegno di legge di ratifica. Il seguito dell’esame è stato rinviato ad altra seduta.
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