Qualcuno aveva già dato per fatto il suo trasferimento all'Inter, con tanto di intesa raggiunta nei minimi dettagli e di firma sul contratto da apporre per mera formalità. Chissà poi cosa c'era scritto in quel fantomatico contratto, soprattutto a proposito della data precisa dalla quale Mertens avrebbe dovuto mettersi al servizio dei nerazzurri: primo luglio, tre agosto, oppure un generico "appena comincerà la stagione 2020-21"?

In realtà non ci sarà bisogno di scervellarsi in questioni giuridiche o in cavilli legali: Mertens continuerà a difendere i colori del Napoli, di cui è il miglior marcatore della storia, simbolo e bandiera. Non dovrà cambiare nomignolo, da Ciro ad Ambrogio. E neppure casa: continuerà ad alloggiare a Posillipo, dove molti abitanti del quartiere lo considerano un vicino modello.

L'intesa per il prolungamento del contratto per le prossime due stagioni è stata raggiunta via skype, attraverso un dialogo col ds Giuntoli. Mertens ha detto sì dopo l'ultimissimo lieve ritocco del Napoli, per la felicità sua, del tecnico Gattuso - che ha spinto tantissimo per la conferma - e dello stesso De Laurentiis, che non dovrà sborsare fior di milioni per trovare un sostituto. Tutti contenti, insomma. Manca solo il Tweet presidenziale. E non è un dettaglio da poco.