Verso la fine del 2001 ricevetti una telefonata dalla segretaria del Console Generale in Miami che mi pregava di passare da lei in quanto aveva ricevuto una lettera che mi voleva mostrare da parte di un ufficiale della Marina Militare residente in Daytona Beach (citta' a nord di Orlando) in Florida.

Mi occupavo dal 2000 degli Ufficiali in congedo sia negli Usa che in tutto il continente americano, ed era uno sforzo non indifferente sia la ricerca che la gestione. ma avevo ventanni di meno e la salute era migliore.

La lettera, vergata con calligrafia chiara su di un foglio a quadretti, chiedeva lumi al Consolato per riottenere la cittadinanza italiana persa nel 1950 quando l'ufficiale​ si trasferi' negli Usa.

Si trattava del Tenente di Vascello MAVM Attilio Mario RUSSO, nato a Meta di Sorrento il 22 maggio 1915, comandante di sommergibili durante la guerra di Spagna e Seconda Guerra Mondiale.

Lo andai a trovare dopo una settimana e mi accolse in una accogliente villa all'interno di un campo per roulotte e case mobili che affittava tutto l'anno specialmente a franco canadesi.

Mi racconto' degli episodi incredibili di guerra ed anche una storia che in Italia pochissimi conoscevano: la cooperazione con la USNavy di una flottiglia di 7 sommergibili italiani classe Flutto a Key West dal 1943 al 1946, che operarono con equipaggi italiani sotto il comando americano in atlantico.

Mi consegno' decine e decine di documenti originali (brogliacci di servizio, rapporti di missioni, foto, elenchi degli equipaggi) che catalogai​ ed inviai al papa' dei sommergibilisti Italiani Amm. Duilio Ranieri, comandante la Scuola Sommergibili di Taranto.

Alcuni documenti fecero fare un salto sulla sedia ad alcuni a Roma, specialmente nella parte che documento' le false chiamate radio di Supermarina con l'invito ad arrendersi dopo l'8 settembre e che erano invece fatte da indegni per consegnare il sommergibile alla flotta inglese .

Ma questa e' un'altra storia che raccontero' nella seconda parte.

Il riacquisto della cittadinanza non era e non e' una cosa semplice, anche per un eroe di guerra con tanto di foto e rapporti delle missioni effettuate.

I termini per la richiesta erano purtroppo scaduti al 31 dicembre 1997, anche se la pubblicita' per la procedura era completamente mancata da parte delle istituzioni italiane e consolati vari.

Il Russo, abitando a Daytona Beach, non aveva avuto la possibilita' di accedere ai documenti che consentivano di presentare la domanda. L'assurdita' e' che percepiva regolarmente dall'Italia la pensione per le medaglie ed il servizio reso nella Regia Marina e​ Marina Militare poi , ma nessuno penso' bene di avvisarlo della possibilita' di avere la doppia cittadinanza.

Le abbiamo tentate tutte come UNUCI quando decisi di chiedere un aiuto a Mimmo Porpiglia, Direttore di Gente d'Italia che si diede subito da fare sia pubblicando la storia sul suo giornale sia chiedendo a vari politici di dare una mano , come l'allora ministro Tremaglia.

Fu anche scritta una lettera direttamente al Capo dello Stato mettendo l'accento sulla assurdita' che era stata data la cittadinanza all'attore De Niro che certamente non ha contribuito a mettere in risalto la parte migliore dell'Italia con i film sulla mafia americana e non veniva ridata ad un pluridecorato.

Ma anche questa via si scontro' con un no delle Autorita' italiane che forse temevano che se avessero aperto uno spiraglio col TV Russo, altri avrebbero potuto avvalersene specialmente in Sud America.

Gente d'Italia in quegli anni sponsorizzava un evento, il PREMIO MIAMI, che ogni anno premiava personaggi pubblici e privati italiani che avevano contribuito a tenere alto il nome del Paese nel mondo.​

Pensai che se lo Stato non dava una gratifica al TV Russo , lo avrebbe fatto Gente​ d'Italia.

Ci intendemmo subito con Mimmo , ma cosa dare al TV Russo insieme alla targa? Parlamdo con la moglie Margherita che mi confesso' che Attilio aveva il grande rammarico di aver perso il berretto da sommergibilista che aveva indossato per tutta la guerra.

Ne parlai con l'Amm. Ranieri che , in qualche fondo di magazzino alla base sommergibili di Taranto, riusci'​ a trovarlo ed a spedirmelo con tanto di gradi originali della II G.M.

Per la cerimonia di consegna, l'Addetto alla Difesa d'Italia a Washington venne a Miami per consegnare personalmente il berretto. Fu talmente​ felice che ,lo conservo' fra le cose piu' care, indossandolo alle varie manifestazioni Unuci a cui non mancava mai.

Venne a mancare serenamente 19 giugno 2007

Quando lo incontrai la prima volta mi disse subito : Comandante voglio essere sepolto con la mia uniforme , la mia sciabola , la mia bandiera. E su quest'ultimo punto che andammo in scontro con le istituzioni.

A Washington e a Roma non​ vollero sentire ragioni e non fui autorizzato​ a mettere la bandiera da combattimento sabauda che aveva conservato gelosamente per tutti quegli anni sulla bara ma a​ presenziare NON ufficialmente come​ UNUCI insieme ad un picchetto di colleghi in quanto , a termini di regolamento, era stato cancellato dai ruoli ufficiali con la perdita della cittadinanza.

Ho tenuto la commemorazione funebre consegnando dopo alla vedova sia il testo che la bandiera italiana della Repubblica piegata a triangolo e che avevamo messo sulla bara. Solo la bandiera​ italiana, non quella degli States.

Non mandarono neppure due righe per la vedova . Gli unici che furono presenti con delle lettere di condoglianze furono l'Amm. Ranieri , l'Amm. Toscano (all'epoca capo dello staff italiano alla base Mc. Dill di Tampa ed ex sommergibilista ) ed il Col GdF Villanacci , addetto GDF a Washington.

Gli onori militari furono resi da un picchetto della USNavy , presenti la Navy League ed una folta rappresentanza di veterani americani ed italiani.

Uno schiaffo ulteriore ad un VERO ITALIANO , anche senza avere piu' il passaporto.

Nella seconda parte le azioni militari del TV Russo e la descrizione dei mezzi subacquei impiegati.

 

Antonio Pianta

Magg. Pil. G.di F. (c.a.)​

Presidente Delegato Miami

Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia