La coalizione militare internazionale anti-Isis guidata dagli Stati Uniti avrebbe condotto nuovi raid aerei e di artiglieria nell'est della Siria e nella regione nord-occidentale di Idlib, una zona fuori dal controllo governativo. I raid sarebbero partiti mentre le forze lealiste, sostenute da Russia e Iran, tentavano di impadronirsi di un pozzo petrolifero nella regione di Dayr az Zor.

DAMASCO: "SI TRATTA DI UN' AGGRESSIONE"
La notizia è stata diffusa dalla televisione di Stato siriana e dai media panarabi che hanno citato fonti locali e rappresentanti americani della Coalizione. Secondo Damasco,  che ha puntato il dito contro Washington, si tratta di "un'aggressione".

COLPITE INFRASTRUTTURE CIVILI
In particolare i raid hanno colpito ripetutamente infrastrutture civili a Maarrat an Numan, dove diverse case sono state distrutte e ridotte in macerie, secondo testimoni locali. Nella Ghuta a est di Damasco, teatro nelle ultime 72 ore dell'uccisione di oltre cento civili in raid governativi, i bombardamenti hanno colpito di nuovo Duma, Arbin e altre località dell'area in mano agli insorti.

UCCISI 45 UOMINI DELLE FORZE FILO ASSAD
Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, nel raid sarebbero stati uccisi 45 uomini delle forze filo Assad. Secondo altre fonti le vittime sarebbero almeno cento.

LA NOTA DEGLI USA
"Abbiamo reagito per respingere l'aggressione contro i nostri alleati impegnati nella lotta contro lo stato Islamico", è stato spiegato in una nota diffusa dalla coalizione a guida Usa.