Italiani sempre più vecchi. Lo rivela l'Istat, nel rapporto sugli indicatori demografici per il 2017 diffuso oggi. "Al 1 gennaio 2018 - spiega l'istituto - il 22,6% della popolazione ha età compiuta superiore o uguale ai 65 anni, il 64,1% ha età compresa tra 15 e 64 anni mentre solo il 13,4% ha meno di 15 anni. Rispetto a 10 anni fa le distanze tra le classi di età più rappresentative si sono ulteriormente allungate. Le persone che prevalentemente sono da ritenersi in età di pensionamento hanno cumulato 2,4 punti percentuali in più rispetto al 2008 mentre, al contrario, le persone prevalentemente in condizione attiva o formativa sono rispettivamente scese di 1,6 e 0,7 punti percentuali".

I FATTORI DELL'INVECCHIAMENTO
L'invecchiamento della popolazione - recita ancora il report dell'Istat - è influenzato da molteplici fattori che comprendono i livelli di mortalità, di fecondità, i servizi per la salute e gli stili di vita degli individui. Fattori che non smettono di far sentire la loro azione anche in Italia e che, a ritmo lento ma regolare, stanno progressivamente mutando il profilo per età della popolazione. Come ulteriore conseguenza, i rapporti intergenerazionali si stanno anch'essi gradualmente modificando.

L'INDICE DI DIPENDENZA DEGLI ANZIANI
L'indice di dipendenza degli anziani, ad esempio, risulta oggi pari al 56,1%, registrando un incremento di 4 punti percentuali sul 2008. La popolazione in età attiva, rimasta per decenni stabilmente ancorata ai due terzi della popolazione totale, ha avviato da alcuni anni sia un percorso di regolare declino numerico sia un processo di invecchiamento al suo interno. Infatti, mentre la popolazione in età 15-39 anni scende dal 31,5% al 27%, quella in età 40-64, ovvero quella che ancora comprende al suo interno le generazioni nate negli anni del baby-boom, cresce dal 34,2% al 37,1%.

OLTRE 5 MILIONI DI STRANIERI RESIDENTI, SONO L'8,4% =
Secondo l'Istat, gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2018 sono 5 milioni 65mila e rappresentano l'8,4% della popolazione residente totale. Per gli stranieri risultano positivi sia il saldo naturale (+58mila) sia il saldo migratorio estero (+256mila). Tra le poste in negativo sono invece da segnalare 132mila cancellazioni per irreperibilità e 224mila cancellazioni per acquisizione della cittadinanza italiana (+11%). Anche nel 2017 le immigrazioni internazionali si confermano più alte delle emigrazioni, contribuendo positivamente allo sviluppo demografico e compensando lo squilibrio determinato dalla dinamica naturale negativa.

IL SALDO MIGRATORIO CON L'ESTERO
Il saldo migratorio netto con l'estero stimato è pari a +184mila unità (3 per mille residenti). Di entità superiore a quello dell'anno precedente (+144mila), quello conseguito nel 2017 è prodotto da un più elevato numero d'ingressi, pari a 337mila (+12%) e da una riduzione delle uscite, pari a 153mila (-2,6%). Le immigrazioni dall'estero risultano al terzo anno di crescita consecutivo dal 2014 mentre le emigrazioni registrano per la prima volta un'inversione di tendenza dopo un periodo di continua e repentina crescita durato ben nove anni (dal 2008 al 2016), in cui le uscite sono passate da 62mila a 157mila unità.

POPOLAZIONE STABILE SOPRA I 60 MILIONI
Complessivamente e volendo riepilogare, secondo il quadro tracciato dall'Istat, la popolazione italiana resta più o meno stabile sopra i 60 milioni a fine 2017 con un nuovo minimo storico per le nascite e l'incremento del saldo migratorio e delle immigrazioni.