Un piccolo esercito al femminile in marcia nel giorno della donna. Sono 63, comunque in forte minoranza rispetto all’armata al maschile. Gli uomini sono 752, in un totale di 815 iscritti. Iscritte a cosa anche le donne? Al test per diventare agente sportivo. Procuratore o manager che dir si voglia. Agente è l’espressione più usata anche in campo internazionale. Una forma che sa di riscatto o di cancellazione di passate brutture: la categoria messa spessa alla gogna, bersaglio di critiche, insulti, offese.

Ma cosa cercano 63 donne in mezzo al plotone degli uomini? Inseguono il desiderio di diventare come Wanda Nara. Proprio lei, l’ex soubrette argentina vedette della rivista King Corona di Jorge Corona, il palcoscenico abbandonato in seguito a presunti abusi che avrebbe subito ad opera del comico e di sua moglie. Wanda Nara è la moglie del calciatore Icardi, star dell’Inter, capriccioso lui, invadente e tosta lei, agente appunto del marito campione di calcio da cinque milioni e mezzo di euro l’anno e un contratto da rinnovare. Nove milioni più bonus la richiesta. E intanto, il litigio, le baruffe con il club, con l’allenatore Spalletti, il direttore generale Marotta, e con i compagni di squadra. La moglie-agente si è presa l’ardire di mettere il becco nelle questioni tecniche, mettendo in dubbio le capacità dei colleghi del marito in materia di assistenza in campo al consorte.

L’ex calciatore campione del mondo, Collovati e altri, si sono scagliati contro le donne che parlano di calcio. "Quando lo fanno, vengo preso dal volta stomaco", ha dichiarato l’ex stopper dell’Italia mondiale a Spagna 1982. Un inferno si è scatenato sui giornali e in televisione. Sposati dal 2014, gli Icardi hanno due figli. Lui è un aitante cannoniere ancora giovane; ultratrentenne lei, già sposata con il calciatore Maxi Rodriguez. Al tempo in cui Wanda Nara partecipava al musical "El musical de tu suenos". Il musical dei tuoi sogni. La rottura del matrimonio motivata dalla presunta infedeltà del calciatore argentino. Mollato il teatro di rivista e le velleità di soubrette, la signora Wanda Nara oggi in Icardi si è inventata agente di calciatori. Se vogliamo, gestisce solo il marito. Procuratrice in virtù della liberalizzazione delle procure voluta dalla Fifa nel 2015. Il provvedimento come incoraggiamento a spaccare qualsiasi tipo di argine.

Il Coni ora prova a porre rimedio. Quell’argine va rimesso su, risistemato: avvertita la necessità di un esame in grado di sistemare una categoria che spesso se n’è andata per i fatti suoi. Innumerevoli gli episodi, anche recenti, non solo lontani. Wanda Nara svolge la professione senza possedere alcuna abilitazione, e in 64 sognano di diventare come lei. Agenti sportivi, procuratrici di calciatori. Non siamo al cospetto di una novità, in passato nel calcio italiano ci sono state alcune procuratrice. E anche piuttosto brave.

Le donne aspiranti al titolo di agenti sportivo (e i loro futuri colleghi uomini) hanno già preso parte alla prova scritta del nuovo corso di abilitazione. La moglie di Icardi presto non sarà più sola e anche lo stomaco di Fulvio Collovati dovrà farsene una ragione. Un esercito è in marcia, con l’intento di conquistare campo. Il test di abilitazione introdotto dal Coni prevede, dopo gli orali, una prova specifica per i singoli sport. Tutto quanto nei giorni in cui il calcio ha scoperto di essere ancora profondamente sessista. Le donne si ribellano composte, con grande cura della forma e della dialettica. "Alcune delle accuse sentite in tv sono da Medioevo", puntualizza un’aspirante venticinquenne, studentessa universitaria a Salerno. "Abbiamo il diritto anche noi di parlare di calcio e lavorare nel calcio". In buona sostanza, però, il muro creato da Wanda Nara tra l’Inter e il marito calciatore non piace alle aspiranti procuratrici. Tra loro c’è anche una coppia moglie-marito che tentano insieme l’ingresso nell’albo degli agenti sportivi. Le future colleghe non credono alla coesistenza del ruolo di agenti con quello di opinionista televisivo. Meno che mai all’uso smodato dei social.

"Questione di gusto personale, le frasi maschiliste e offensive vanno condannate anche se ricadono su chi le formula. Ne mettono in evidenza il basso livello culturale". Operatrice di marketing in una squadra di calcio di serie C, l’aspirante Sabrina è netta nell’esposizione dell’opinione personale. "Ciò che più danneggia le donne sono le donne che parlano senza conoscere la materia. Fanno sfigurare tutte le altre". La maggior parte delle candidate non le manda a dire all’agente abusivo Wanda Nara. Dicono e punto: "La scarsa preparazione è dovuta alla liberalizzazione delle procure voluta dalla Federazione Internazionale, la Fifa. Partendo, sempre e comunque, da una constatazione che le donne aspiranti agenti ritengono fondamentale. "Per emergere a noi donne viene richiesto di essere preparate il doppio degli uomini. Ma è solo un difetto del calcio". È possibile trovare la contromisura ad hoc? Una delle candidate, anche lei avvocato, si è presentata al test perché ha due figli giovani promettenti calciatori. Vorrebbe tutelarli di persona. In bocca al lupo a tutte, non solo all’avvocatessa Federica.