Ci siamo. L'Universiade 2019 è praticamente partita. Oggi mercoledì 3 luglio la cerimonia d'apertura in un San Paolo che ha rifatto il trucco, cerimonia firmata da Marco Balich e ispirata ai valori di Napoli e della Campania, con il presidente Mattarella in tribuna, ma anche con Bocelli e Malika Ayane, Bebe Vio ed il rapper Anastasio e la napoletanissima campionessa di apnea Felicia Carraturo che sarà la sirena Partenope. Ma come accade anche alle Olimpiadi le prime gare si saranno già disputate da un giorno.

L'Universiade 2019 è l'evento internazionale più importante forse mai ospitato da questa città dopo i Giochi del Mediterraneo del 1963: molti infatti le attribuiscono una valenza superiore al G7 del '94, e del Forum delle Culture del 2013. È la 30° edizione delle Universiadi l'undicesima (fra estive ed invernali) in Italia: la prima si svolse esattamente 60 anni fa a Torino, la città di Primo Nebiolo, il grande dirigente che la inventò. La conferenza stampa inaugurale ha praticamente tagliato i nastri e Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, nel dare il "via", ha lanciato subito un assist all'asse Milano-Cortina che si è appena assicurata l'Olimpiade invernale del 2026.

"Accogliendo la sfida dopo la rinuncia del Brasile, in meno di un anno abbiamo realizzato un autentico miracolo pur fra tanta diffidenza. E scusate se ci sarà qualche defaillance, ma ce l'abbiamo messa tutta e possiamo dire che ce l'abbiamo fatta". Un vero miracolo dopo che Governo e Coni si erano praticamente defilati. "A Milano-Cortina, se vogliono, possiamo dare il nostro contributo di esperienza: gli possiamo prestare Gianluca Basile...." Doveroso riconoscimento al commissario straordinario che ha praticamente condotto la macchina organizzativa in porto con risultati che si vedranno durante e (soprattutto) dopo i dodici giorni (3-14 luglio) di questa miniolimpiade dalla dimensione straordinaria.

Qualche cifra per toccare con mano: 33 Comuni della Campania interessati, 58 impianti di gara e allenamenti, 18 discipline sportive, 118 paesi partecipanti, 8000 persone fra atleti ed accompagnatori, 220 medaglie da assegnare. E se vogliamo uscire poco poco dall'aspetto strettamente tecnico, possiamo aggiungere che ci saranno 550 ore di produzione televisiva, si stima che saranno consumati 800.000 litri d'acqua, 500.000 di soft drink, 400.000 bustine di bevande isotoniche. Ed inoltre saranno utilizzati 650 palloni di calcio, 250 di pallacanestro e 120 di rugby. Oltre al San Paolo che si è rifatto tutto il maquillage con pista e sediolini tutti in azzurro (colore non casuale) e che ospiterà le gare di atletica, i veri nuovi gioiellini sono la piscina Scandone, con annessa piscina di riscaldamento e la piscina scoperta della Mostra con i trampolini per i tuffi nuovi di zecca. Lì si consumeranno le gare di nuoto e le finali di pallanuoto, sport quest'ultimo in cui Napoli guazza da sempre con grande passione e grandi risultati.

Ma potremo tornare sul lungomare di via Caracciolo per il tennis, o riscoprire il rugby nell'ex-Nato di Bagnoli, il basket al Palabarbuto, ritrovare il judo nel segno dei Maddaloni alla Mostra d'Oltremare, o appassionarci alla ginnastica ritmica e artistica al Palavesuvio, e tanto altro ancora. Insomma, per dodici giorni ci sarà solo da scegliere lo sport che più ci seduce, a prezzi stacciati (3 euro per le eliminatorie e 5 per le finali). Universiadi 2019 vuol dire Napoli al centro del mondo e non solo sportivo, perché gli atleti universitari concentrano su di sé sport e cultura, cioè avremo qui la classe dirigente mondiale del domani. E quando i riflettori si saranno spenti a Napoli resteranno due grandi eredità: una serie di impianti rimessi a nuovo (sarà poi un problema fondamentale evitarne il degrado), ma soprattutto un grande movimento giovanile di sport: "Lo sport è lo strumento più efficace di educazione sociale", ha detto De Luca a conclusione della conferenza. Una verità che purtroppo la politica ignora o finge di ignorare.

Certo, c'è un prezzo che la città dovrà pagare (e sta già pagando) per tutto questo: "Napoli prigioniera" hanno già scritto per il traffico impazzito dei giorni scorsi. Però già lunedì le cose andavano un po' meglio. E allora, visto che alla fine ci sarà un cospicuo incasso, prendiamola con filosofia per questi dieci giorni di scomodità. Come si dice qui da noi: "'Nu poco e pacienza..." , dieci giorni passano, l'eredità resta. Ultimo flash-back. Esattamente quarant'anni fa, alle Universiadi di Città del Messico '79, Pietro Mennea, un ragazzo del Sud, batteva il record mondiale del 200 realizzando quel 19"72 che ha resistito fino al '96 e che resiste ancora come record europeo. Prendiamo questo anniversario come buon augurio. Good luck, Universiade 2019!

Adriano Cisternino