Pier Felice, sto scrivendo un libro sulla mia famiglia. Sono già arrivato al mio trisavolo GIOVANNI TIRELLI (Italiano) che arrivò in Uruguay nel 1840 circa. La mia domanda è se ci sono dati degli italiani che si imbarcarono per l’America in quel periodo, per vedere se scopro le loro città di nascita. Molto grato per la tua collaborazione e per il magnifico lavoro!! Oscar Tirelli

Caro Oscar, complimenti per la scelta di scrivere la Storia della sua famiglia, penso che si renda conto da solo che è un "impresa" molto affascinante nella quale i suoi antenati prendono corpo e raccontano la loro vita. Nel 1840 l’Italia come nazione non esisteva ancora, al suo posto vi erano piccole nazioni: Regno di Sardegna, Regno del Lombardo Veneto, Ducato di Parma, Piacenza, Ducato di Modena, Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie… Come lei stesso può immaginare, con un nome e un cognome, tra l’altro molto comune, e la mancanza di una data, è impossibile trovare dei dati certi.

Se sfoglia gli atti di Antenati http:// dl.antenati.san.beniculturali.it/?q=- gallery vedrà che ci sono già on line (ma non sono ancora tutti) ben 444 atti di persone che si chiamavano Giovanni Tirelli, con una alta diffusione nel mantovano. Ma è poco per trovare con certezza un antenato. Nell’archivio on line del Centro Internazionale studi sull’emigrazione italiana http://www.ciseionline. it/portomondo/tabelle.asp ci sono i dati di nove Giovanni Tirelli ma il più antico ha lasciato l’Italia nel 1883. Provi a sfogliare questo sito https://www.venarbol.net/it/liens/ recherche-dans-les-pays-demigration vedendo nella sezione Emigrazione verso l’America se trova quello che sta cercando. Non dimentichi di sfogliare anche http://www.cestim. it/07emigrazione.php del Cestim, Centro studi sull’immigrazione.

Non possiede altri dati? In generale posso dire che il cognome Tirelli dovrebbe derivare da modificazioni del nome Gualtiero (dal germanico Walthari che significa "capo dell'esercito"), oppure deriva dalla seconda radice della parola martire (mar/tire + suffisso). Variabili: Tirelli o Tirello, Tirella, Tirellis. Questo cognome diffuso in tutta Italia, è particolarmente presente in Emilia Romagna, Lombardia, Veronese, Campania e Friuli. Il cognome Tirelli presenta un nucleo importante nella zona che comprende la Lombardia, l'Emilia ed il veronese, un probabile ceppo nell'udinese e piccoli nuclei nel napoletano e nel foggiano.

Attualmente in Italia ci sono 1276 famiglie diffuse in 455 comuni nelle seguenti regioni: Emilia-Romagna 359, Lombardia 334, Campania 129, Lazio 128, Friuli Venezia Giulia 86, Puglia 70, Piemonte, Veneto 55, Toscana 36, Liguria 20, Sardegna 9, Sicilia 8, Umbria 5, Marche 3, Trentino Alto Adige 2, Basilicata 2 e 1 in Valle d'Aosta, Abruzzo e Molise. Fra le famiglie storiche bisogna ricordare che vi era una famiglia originaria di Guastalla. Giulio, nato nel 1643, fu creato marchese assieme ai discendenti maschi e femmine dal duca di Parma Francesco Farnese con Lettere Patenti del 27 gennaio 1696. Dalla contessa Zibramonti Violante ebbe, nel 1679, Giambattista, che sposò nel 1704 Angelica Suarez, da cui nacque Giulio (1713). Questi sposò Clara Magnoni, da cui ebbe Giambattista (1742) che dalla contessa Laura Garimberti ebbe Francesco (1782), che impalmò la marchesa Barbara Malaspina (1800). Questi coprì la carica di ciambellano di corte di Maria Luigia, nel 1816 e di suo consigliere di Stato onorario nel 1825, mentre la moglie era dama di palazzo. Suo figlio Giambattista (n. 1801) sposò la contessa Teresa Sanvitale, da cui nacque Francesco (1838), che prese in moglie Maria Piovene Porto Godi di Padova. Appartiene a questa famiglia mons. Francesco, che fu eletto abate della chiesa di Guastalla nel 1755.

Altro ramo: i Tirelli nobili in Cosenza e Napoli risalgono al 1300, il loro cognome si evolve tra il 1360 ed il 1428. Famiglia già nota nel XIV secolo, fu insignita del Patriziato dalla Regina Giovanna II d’Angiò Durazzo. I suoi membri ricoprirono nel tempo molte cariche di prestigio. Secondo la tradizione i Tirelli (detti prima Casole) provengono dalla Britannia, fu un certo Tirello Casole che sotto i d’Angiò, abbandonando il cognome Casole, lo trasformò definitivamente, dal suo nome proprio, in Tirelli. In merito ne fa menzione in uno dei suoi scritti, fra Gerolamo S. Biasi nel 1364. Fra i decorati al Valor Militare troviamo: Alfredo (1914 Medaglia di Bronzo), Angelo (1913 Medaglia di Bronzo), Antonio (1950 Medaglia di Bronzo), Dante (1916 Promozione per Merito di Guerra), Elio (1917 Medaglia d'Argento), Ettore (1918 Medaglia di Bronzo), Fernando (1953 Croce di Guerra al Valor Militare), Filippo (1947 e 1949 Croce di Guerra al Valor Militare), Giovanni (1863 Medaglia d'Argento e 1863 Medaglia d’Argento), Giovanni (1918 Medaglia d'Argento), Giuseppe (1925 Croce di Guerra al Valor Militare), Guerrino (1921 Medaglia di Bronzo), Lino (1925 Croce di Guerra al Valor Militare), Lorenzo (1942 Medaglia di Bronzo), Luigi (1916 e 1918 Medaglia di Bronzo).

Inoltre, esiste la famosa sartoria Tirelli, nata nel 1964, ad essa si deve la realizzazione di costumi per film e spettacoli famosissimi, tra cui i costumi di quasi tutti i film di Luchino Visconti (disegnati da Piero Tosi). Ha collaborato alla realizzazione dei costumi di "Casanova" di Federico Fellini, costumista Danilo Donati il quale vinse l'Oscar per i migliori costumi nel 1973/74, di "Momenti di gloria" del regista Hugh Hudson, costumista Milena Canonero premio Oscar nel 1982, i costumi di "Amadeus" di Milos Forman, per il quale il disegnatore Teodor Pistek guadagnò un premio Oscar nel 1985, i costumi per "Cyrano de Bergerac" disegnati da Franca Squarciapino, premio Oscar 1991, "L'età dell'innocenza" che fruttò un Oscar alla costumista Gabriella Pescucci nel 1994 e "Marie Antoinette" che fece vincere il premio Oscar alla costumista Milena Canonero nel 2007. Numerose sono state le nomination e tanti altri i premi italiani e stranieri, assegnati a vari costumisti ai quali la sartoria Tirelli ha dato il suo contributo realizzativo. Dopo la scomparsa del suo fondatore Umberto Tirelli, continua attraverso i suoi amici-eredi la prestigiosa attività sotto la guida di Dino Trappetti.

Pier Felice degli Uberti

Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano