Lui e lei sposi, marito e moglie. Normale, regolare, un matrimonio d’amore. Poi, lui, Alessio proprietario di un supermercato, diventa lei. E lei, Valentina, operaia al cantiere navale, diventa Davide. E per la prima volta al mondo un giudice donna riconosce il duplice cambiamento di sesso e ordina all’anagrafe di ratificare la validità del loro matrimonio, a ruolo invertiti. Davide ora è il marito, Alessia la moglie. Il 3 ottobre, nel tribunale di Grosseto, auspice l’operato dell’avvocatessa Caty La Torre, hanno conquistato un inedito diritto civile. Una storia nuova, mai messa insieme prima da nessuno al mondo. "Una sentenza straordinaria sia nel senso giuridico che sociale", esulta per il solido cordone affettivo e professionale che ora la lega alla nuova coppia l’avvocatessa La Torre.

Ma cosa ha contributo a questo straordinario inedito accadimento? "Alessia è nata donna in un involucro sbagliato, che per fortuna la scienza è riuscita a correggere". Davide invece "è nato uomo nel corpo di Valentina, con il quale a scuola giocava a pallone e vestiva da maschietto", passi carichi di fresche emozioni del racconto di Alessia. Mille le difficoltà affrontate con la famiglia. "Ho sempre vissuto in Maremma, a Orbetello". Un incubo la scuola. Soprattutto alle medie. "Andavo vestita da maschietto, ma fin dall’asilo mi piacevano i tacchi e le collane. Adoravo le bambole". Professori e compagni di classe e d’istituto – si rammarica ancora oggi – non capivano che un bambino possa sentirsi bambina. "Rispecchiandosi in un’anima femminile. Per loro sei effeminato, sei gay, ma io non ha provato mai attrazione per i gay".

Alessia è molto bella. Un figo Davide, ventiquattro anni, quattro meno di lei. Impegnati entrambi nella battaglia contro i pregiudizi. "Che sono ancora forti: se sei trans pensano che tu sia una prostituta. Ma io sono lontanissima da quel mondo, vengo da una famiglia benestante, ho comprato un supermercato, ho guadagnato molto". Quando ha cominciato a chiamarsi Alessia, dice di aver incontrato lo scetticismo della gente. Normale quasi per chi vive in quello che definisce un paese, Orbetello, provincia di Grosseto, dove tutti si conoscono. Si truccava, il seno cresceva. "Ma io sono stata sempre molto sobria nel vestire, una ragazza semplice". Ama gli animali, fa la spesa, pulisce e riassetta la casa, va al lavoro come una qualsiasi comune persona. "Alla fine Orbetello ha capito".

Al supermercato ha conosciuto Davide. In vacanza all’Argentario lui aveva già iniziato la transizione in senso opposto. Un colpo di fulmine, si sono innamorati a prima vista. "Il primo fidanzato che ho portato a casa. Mio padre non mi ha mai accettata, ed è uscito dalla mia vita". È successa la stessa cosa con Davide, sua madre non accettava che Valentina non esistesse più. Al matrimonio i genitori non erano presenti. Un momento storico: 6 febbraio 2016, il primo matrimonio transgender in Italia. La nuova lei in vestito bianco, felicissima. "Il giorno più bello della mia vita". Errore, però. I nomi erano sbagliati. Alessio in bianco sposava Valentina con la cravatta. E anche l’assessore incorse in un lapsus. "Restavano quei nomi da correggere e non era un particolare da poco". Lei stufa di avere sui documenti un nome che non le apparteneva più. E seccata di dare spiegazioni ogni volta che andava da un medico. "All’Agenzia delle entrate col codice fiscale ti stampano il cartellino con nome di Alessio. "Sbadati, hanno messo la o invece della a". Sembrava facile, ma non esistevano precedenti in materia di legge".

La sentenza per così dire riparatoria è qualcosa di eccezionale. "Farà giurisprudenza", assicura l’avvocatessa La Torre. "Se solo un coniuge è in transizione, il matrimonio va sciolto o trasformato in unione civile. Se due fidanzati hanno cambiato sesso, il matrimonio è lecito, ma il processo è lunghissimo". Necessitano il riconoscimento medico della "disforia di genere", il cambiamento fisico con gli ormoni e le eventuali operazioni. "Infine il passaggio non scontato in tribunale. Alessio e Davide erano troppo innamorati per attendere". Una storia incredibile. Ma che fare ora con questo matrimonio che certifica la transizione? Spiega il legale della coppia: "Partendo da una sentenza della Corte Costuzionale, la giudice ha sancito che va tutelato l’amore. Ha ordinato quindi la prosecuzione del vincolo, disponendo allo stato civile di aggiornare i nomi dei coniugi nei nuovi ruoli".

Un precedente molto importante, fondamentale, per altre coppie. Ancora l’avvocatessa La Torre: "Spesso i transgender si innamorano tra loro, perché dal punto di vista relazionale ed emotivo è difficile presentarsi agli altri". Ma come la mettiamo con Matteo Salvini, che mai avrebbe voluto vedere famiglie come questa? Davide e Alessia se ne fregano, anzi di più. "La sentenza che ci riguarda ha fatto più legge che un anno di Salvini al governo". Scritta una pagina di storia d’Italia, assicurano che vivono (e vivranno) felici e contenti.

Franco Esposito