Si fanno sempre più tesi i rapporti tra il Comites e le due istituzioni della collettività che gestiscono l’assistenza e la diffusione della lingua. Da una parte c’è l’Aiuda (Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza), dall’altra il Casiu (Centro Assistenza Scolastica Italia Uruguay). Nei mesi scorsi, ricordiamo, pur votando positivamente alla richiesta dei finanziamenti pubblici per questi due enti, il Comites aveva chiesto di ricevere maggiori informazioni al riguardo con l’invio di una lettera formale. Il tema del Casiu venne affrontato nella seduta del 13 agosto, quello dell’Aiuda il 2 ottobre. In entrambi i casi non è arrivata ancora nessuna risposta e questa vicenda ha provocato il fastidio di alcuni consiglieri che sono intervenuti durante la riunione di mercoledì sera. I due casi in questione sono molto diversi fra di loro. Il presidente dell’Aiuda Mario Piastra è criticato per una gestione fortemente personalistica, accuse più gravi sono invece quelle rivolte al Casiu i cui soci sostengono di non aver potuto votare per le elezioni interne violando così l’aspetto democratico della vita di questa associazione come ha denunciato, tra gli altri, José Mendez: "La maggior parte dei soci come me non hanno mai ricevuto alcuna comunicazione e non conosciamo la commissione direttiva". Anche altri soci dell’associazione diretta da Graciela Zanini hanno confermato a Gente d’Italia la versione di Mendez. Ammonta a 140mila euro il finanziamento che lo Stato italiano ha dato per quest’anno al Casiu per i corsi di italiano nelle scuole elementari uruguaiane con un’ora e mezza di lezioni a settimana. "Un fatto gravissimo, una mancanza di rispetto istituzionale". Così la consigliere Filomena Narducci che punta il dito principalmente contro il Casiu per la "mancanza di trasparenza" nelle elezioni interne ma non solo. "Stiamo parlando di organismi che ricevono finanziamenti pubblici e sono soggetti per legge al parere del Comites. È un nostro obbligo poter chiedere informazioni" ha affermato. "Non sappiamo come sono stati spesi questi finanziamenti e non conosciamo neanche le autorità elette. Non riesco a capire il perché di questo atteggiamento, se sono cattive abitudini oppure rientra in un piano per svalutare le regole delle associazioni. Siamo d’accordo nel difendere quel poco che arriva dall’Italia ma non siamo disposti ad avallare situazioni poco chiare". Il consigliere Rolando Rossi ha avvertito invece sui possibili pericoli che potrebbero sorgere in futuro dovuti alla mancanza di trasparenza: "Non vorrei che da un giorno all’altro possa sparire un’istituzione e con lei anche le proprietà come è successo poco tempo fa con il fallimento della Dante". Il Comites invierà a breve una nuova lettera sia all’Aiuda che al Casiu per sollecitare nuovamente le informazioni già richieste.