Al termine della seduta di mercoledì sera del Comites di Montevideo resta un’atroce dubbio sul ruolo di un gruppo di quattro rappresentanti della collettività italiana, i consiglieri della lista di Aldo Lamorte che votano (in minoranza) contro Gente d’Italia. Lo hanno fatto per falsità o per ignoranza? Entrambi i casi sono gravi perché vengono meno alle loro prerogative per cui sono stati eletti dai cittadini. Vediamo il perché. Chiamato a esprimere un parere "non vincolante", il Comites come da tradizione ha votato favorevolmente con ampia maggioranza ma non all’unanimità come in tutte le altre occasioni. Nel manifestare la loro posizione, come indica la legge, il compito dei rappresentanti è molto semplice da capire: devono dire che questo quotidiano esiste, viene distribuito in Uruguay, ha un suo sito internet e i suoi contenuti sono quasi tutti in italiano. Un compito molto difficile?

Tutti i giorni basta sfogliare El País, il più importante giornale uruguaiano, per certificare il lavoro di un folto gruppo di giornalisti professionisti. Ebbene, la seduta del Comites ha registrato i 4 voti contrari di un lista politica che fa riferimento dissimulato al Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero): Aldo Lamorte, Patricia Bardini, Mario Darino e Pascual Micucci. Così lo ha motivato Lamorte, referente uruguaiano del Maie: "Il Comites in passato ha chiesto dettagliate informazioni sia agli enti di assistenza che alle associazioni culturali nella loro richiesta di finanziamenti pubblici. Dobbiamo usare lo stesso criterio anche questa volta". Peccato che siano due cose completamente diverse dato che il fondo dell’editoria per tutti i quotidiani italiani e italiani all'estero a cui si fa riferimento è gestito dalla Presidenza del Consiglio e non dal Ministero degli Esteri ed è inoltre regolato da una normativa completamente diversa. Con bilanci certificati, rimborsi dal 30 al 50% del costo dei giornalisti assunti a tempo indeterminato, 30 o 50% delle fatture tipografiche, e tutto regolato da transfert bancari, mai in contanti...

Gente d’Italia non ha nulla a che vedere con l’Aiuda o il Casiu ma evidentemente Lamorte -ritornato improvvisamente al Comites dopo 2 anni di assenza- lo ignora. O forse è stata una ripicca perché abbiamo reso noto pubblicamente dopo anni di infruttuosa attesa le sue insolvenze e i suoi raggiri? Voleva "vendicarsi" e ha costretto i suoi amici a fare altrettanto??? Ma a ricordare queste palesi differenze, nel corso della serata, ci hanno pensato anche quasi tutti i consiglieri tra cui Filomena Narducci, Renato Palermo e il presidente Alessandro Maggi. Insomma, le cose sono due: o Aldo Lamorte non conosce la legge e il ruolo che gli compete oppure non capisce proprio l’italiano. Entrambe le ipotesi sono drammatiche per una persona alla continua ricerca di incarichi politici tra l’Italia e l’Uruguay, tra il Maie e il Partido Nacional, con un piede di qua e uno di là perché nella vita non si sa mai.

Ma la cosa più incredibile è che in questo vortice di menzogne Lamorte è riuscito a trascinare pure altre tre persone che occupano l’incarico di consiglieri del Comites dallo scorso settembre a seguito dell’espulsione dei loro colleghi assenti ingiustificati. Queste tre persone hanno davvero capito il loro voto? Sia chiaro, questa non è una pura vicenda autoreferenziale che riguarda solo un quotidiano ma interessa tutti poiché è estremamente significativo per capire come viene portata avanti un certo tipo di rappresentanza da qualcuno. Ciò che emerge è che quattro rappresentati della comunità italiana in Uruguay votano da incompetenti oppure ancora peggio da falsari se si vuole far passare la tesi che Gente d’Italia in Uruguay non si vede mai e non si trova con El País.

Nel primo caso meriterebbero una pernacchia, nel secondo una denuncia penale per falso in atto pubblico. Un'ultima considerazione. Patricia Bardini, Mario Darino e Pascual Micucci negli ultimi anni hanno contatto ripetutamente questo giornale per chiedere di pubblicare attività relative alle associazioni di cui fanno parte: Figli della Toscana, Circolo Italiano della Costa de Oro, Coro Gioia, Circolo Lucano, Associazione Abruzzese. Un motivo in più per credere che il loro voto al Comites è stato in malafede. Vuoi vedere che il Presidente Mattarella lo scorso anno, alla Casa degli Italiani ha premiato un giornale-fantasma???

Matteo Forciniti