Superata l’Italia in curva con mille infettati in più al giorno, dalla comunità di Madrid che guida da ieri la tragica corsa del coronavirus che concentra nella capitale ormai ben più della metà dei contagiati. I dati, non ancora ufficializzati dal Ministero della Sanità, segnalano 4.665 casi a Madrid dei 9.100 contati in tutta la Spagna, e 213 delle 309 vittime.

Nei giorni precedenti la dichiarazione dello stato d’emergenza il virus è liberamente circolato sotto traccia tra raduni, concerti, convegni, assemblee di partito, mercatini e, in particolare, le manifestazioni per la Festa della donna, al cui corteo, l’8 marzo, hanno partecipato tra migliaia di persone la moglie del premier, Begoña Gómez, la ministra delle Pari opportunità, Irene Montero, entrambe positive come la ministra delle Politiche territoriali e della Funzione Pubblica, Carolina Darias (negativo invece Sanchez).

Positiva e in isolamento anche la presidente della regione, Isabel Diaz Ayuso, dopo essere risultata negativa a un primo test. E positivo, ha appena rivelato, anche il presidente della Catalogna Quim Torra. Tutte sono a casa (per la first lady, la Moncloa), come la maggioranza dei contagiati, ma secondo il quotidiano La Vanguardia il 40% dei casi richiede ricovero.

Il mercato più famoso, quello domenicale del Rastro, ieri era chiuso, ma domenica scorsa è stato frequentatissimo come al solito. Ancora ieri mattina la stazione di Atocha era affollata di pendolari in arrivo dai comuni limitrofi e dalle cittadine satellite della capitale, nonostante un crollo del 70% dei passeggeri e nonostante il governo abbia rafforzato il numero dei treni per permettere di mantenere le distanze nei vagoni.