Oplà, l'Europa si ricorda dell'Italia. Lasciato per troppo tempo da solo, a lottare contro l'epidemia di coronavirus che ha messo letteralmente in ginocchio la Penisola, ecco che il Belpaese incassa le scuse ufficiali di Bruxelles. E che si tratti di scuse importanti lo certifica il mittente, niente poco di meno che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Nel suo intervento in un'Aula del Parlamento deserta a causa del Covid-19, la "numero uno" del governo continentale ha fatto letteralmente ammenda. "Sì, è vero che nessuno era davvero pronto per questo, ed è anche vero che troppi non c’erano quando l'Italia aveva bisogno di una mano all'inizio" di questa pandemia. "E per tutto questo è giusto che l'Europa nel suo insieme offra sincere scuse" ha detto. "C'è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda" ha poi ammesso. Quasi un'ammissione di colpa, la sua. Ma poi, una volta compresa la situazione "la verità è che l'Europa è diventata il cuore pulsante della solidarietà del mondo". Ora, dato atto che "chiedere scusa conta qualcosa se si cambia comportamento", la leader dell'esecutivo comunitario ha subito offerto esempi concreti di come a Bruxelles ci stia muovendo per farsi realmente perdonare dall'Italia e dagli italiani. "Paramedici polacchi e medici rumeni salvano vite in Italia, i pazienti di Bergamo vengono portati in aereo nelle cliniche di Bonn, e abbiamo visto respiratori essere trasferiti dalla Danimarca all'Italia" ha spiegato. E ancora: l’Austria ha fornito all’Italia 1,5 milioni di mascherine e oltre 3000 litri di disinfettante, la Repubblica ceca ha fornito 10 mila tute protettive. Ancora, la Germania ha fornito 300 respiratori, mentre la Francia ha donato un milione di mascherine e 20 mila tute protettive. Insomma: l'atteggiamento nei confronti dell’Italia è cambiato.