Matteo Salvini prende le distanze da due simboli del centrodestra italiano. Il leader della Lega contesta apertamente, ma per ragioni diverse, Silvio Berlusconi e Vittorio Feltri. All’ex premier, ricorda che gli elettori di Lega e Forza Italia vogliono “compattezza”. Il leader del Carroccio non ha gradito l’apertura forzista sul Mes al governo giallorosso. L’ha ritenuta un autentico sgarbo personale.

“Mi è dispiaciuto – ha detto l’ex ministro dell’Interno – sentire parole non dico di sostegno, ma di vicinanza ad alcune scelte fatte dal governo di sinistra sul Mes”. Salvini, intervenuto in diretta su 7 Gold, non ha usato mezzi termini. Così il segretario leghista ha risposto a una domanda sullo “smarcamento” di Silvio Berlusconi. “Anche gli elettori di centrodestra, di Forza Italia e della Lega vogliono compattezza, unità, un’alternativa a una sinistra che sui temi dell’economia non è all’altezza”. Dopodiché, Salvini si è allontanato, in maniera inequivocabile, da Vittorio Feltri.

Il giornalista è reo di avere pronunciato delle parole antimeridionali nel corso della trasmissione di Rete 4, Fuori dal coro. In un’intervista a Radio Crc, Salvini ha detto testualmente: “A me è sembrata francamente una cazzata l’affermazione del direttore Feltri sulla inferiorità dei meridionali”. Il leader della Lega si è detto “assolutamente in disaccordo con le affermazioni” di Feltri, “perché se per un giornalista è scorretto in tempo di pace fare considerazione che dividono il Paese, è scorretto e ingiusto farlo in tempo di guerra. Esistono distanze nel Paese, ma tra chi vive in quartieri disagiati e quartieri ricchi con più servizi e questo non è certo colpa dei cittadini, la politica deve fare di tutto, come noi stiamo facendo, per accorciarle queste distanze”.

Secondo Salvini, “Sicilia e Sardegna, ad esempio, sono isolate ancora di più in questo periodo. E sono le regioni che pagano di più per tornare alla normalità, ma non è affatto un valore in meno essere siciliano o sardo. Tutti devono avere pari opportunità”.