Si è tenuto in web conferenza il Consiglio Direttivo del CTIM - Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, allargato al Presidente del Comites New York, tarato sull'emergenza pandemia e con l'obiettivo di mettere a punto un trittico di strategie per l'immediato. Il Ctim si sta adoperando per offrire il proprio contributo al rimpatrio dei connazionali, come i 50mila giovani italiani che lavoravano a New York in bar, ristoranti e pizzerie e che al momento versano in gravi difficoltà economiche.

“Purtroppo, - riporta il Ctim – da NY parte un solo volo al giorno per l'Italia con circa 90 posti disponibili su 200 totali, per via delle distanze di sicurezza”. In questa direzione, negli Usa il Ctim sta lavorando anche a sostegno della petizione online della giornalista del Tg1, Patrizia Angelini, al fine di “supportare questo disagio”. Per questa ragione, annuncia il Ctim, “negli Usa dovrebbe essere aperto un conto corrente ad hoc per raccogliere fondi da destinare all'emergenza, anche diretti alle esigenze dei nosocomi italiani”.

Il Consiglio Direttivo ha anche ricordato il poliziotto Marco Di Franco, italiano di origine, da 21 anni in servizio al Chicago Police Department che ha perso la vita dopo aver contratto il Covid19 e ha strutturato una campagna tra i connazionali e le comunità di italiani nel mondo rivolta al consumo dei prodotti italiani. “Ci aspetta, non solo in Italia, una Fase 2 densa di impegni e di attenzioni da raddoppiare", si legge nella nota del Direttivo.

"Pensiamo all'eventualità, che potrebbe diventare contingenza oggettiva, che gli italiani trascorrano le vacanze nel Belpaese così da sostenere il turismo nostrano in un momento di emergenza: un gettito, quantificato secondo i ricercatori di Demoskopica in 278 milioni di presenze, che potrebbe spingere non poco l'Italia, dal momento che il turismo è la nostra coccarda da appuntare al petto con orgoglio e determinazione. A questo proposito il CTIM ha rivolto un appello agli italiani nel mondo, anche per sostenere materialmente l'acquisto ed il consumo di prodotti made in Italy nei cinque continenti. Un impulso immediato e pragmatico alla filiera tricolore più che mai bisognosa di stimoli e misure straordinarie”.

AISE