È durato due mesi e mezzo il divieto. Un tempo nel quale è stata compresa anche la Settimana Santa che è stato un evento assolutamente inedito nella storia della Penisola dovuto al lockdown deciso dal governo per arginare i contagi di coronavirus. Da lunedì, grazie a un sofferto accordo tra l’esecutivo e la Cei, non privo di momenti di forte tensione, i fedeli sono tornati di nuovo a messa, ma rispettando norme piuttosto ferree, mentre i funerali sono già ripresi.

Finite le dirette della messa mattutina da Casa Santa Marta – Una decisione benedetta anche da Papa Francesco. All’inizio del lockdown Bergoglio aveva eccezionalmente deciso di far trasmettere in diretta ogni mattina, alle 7, la messa che celebra nella cappella della sua residenza, Casa Santa Marta. Dall’inizio del pontificato il Papa non aveva mai autorizzato la diretta della sua celebrazione perché la considerava un evento privato. L’impossibilità per i fedeli di partecipare alle messe ha convinto Bergoglio a dare finalmente il via libera alla trasmissione che, di giorno in giorno, è diventato un appuntamento televisivo molto seguito sia su Raiuno che su Tv2000, rilanciato dai siti di informazione e dai tg.

Ma con la ripresa delle messe coi fedeli Francesco ha deciso di non far più trasmettere la sua celebrazione. L’ultima è stata proprio il 18 maggio, i cento anni dalla nascita di San Giovanni Paolo II. Come ha avuto modo di affermare nei giorni scorsi, il Papa auspica che il popolo di Dio possa così tornare alla familiarità comunitaria con il Signore nei sacramenti, partecipando alla liturgia domenicale, e riprendendo, anche nelle chiese, la frequentazione quotidiana del Signore e della sua parola".

LE NORME DA SEGUIRE

Per il ritorno dei fedeli a messa si è scelta una soluzione abbastanza soft preferendo riaprire le porte delle chiese in un giorno feriale, di lunedì, quando le celebrazioni sono molto meno affollate rispetto alla domenica. Un modo, sia per i parroci che per le persone, per testare tutte le norme imposte dal governo, e in particolare dal Comitato tecnico scientifico. Le regole, infatti, sono tante e abbastanza rigide: dalla sanificazione delle chiese, al numero massimo dei partecipanti; dall’obbligo di mantenere sempre la distanza di sicurezza, all’uso della mascherina; fino al divieto di accesso per coloro che hanno sintomi influenzali, una temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 gradi o sono stati in contatto con persone positive al coronavirus nei giorni precedenti. Per le celebrazioni che si svolgeranno al chiuso il numero massimo di presenze è di duecento persone. Mille se, invece, la messa si tiene all’aperto.

Secondo quanto prevede il protocollo firmato dal governo e dalla Cei "l’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato. Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale. L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che, indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento, favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche".

Con la riapertura stanno così arrivando sul mercato nuove linee di oggettistica sacra e di articoli religiosi, che consentiranno lo svolgimento e la partecipazione in sicurezza alle celebrazioni: mascherine liturgiche, pissidi con il coperchio girevole, pinzette eucaristiche, pannelli trasparenti per il distanziamento dei fedeli, pettorine colorate per i volontari e molto altro ancora. Il comparto dei prodotti per il settore religioso conta oggi circa 3mila aziende produttrici, soprattutto artigianali e a carattere familiare, e circa 700 negozi e rivenditori al dettaglio, per un fatturato annuo complessivo, prima dell’emergenza coronavirus, di circa 500-700 milioni di euro. Questi i numeri di Devotio, la fiera biennale internazionale per il mondo religioso. Per favorire il distanziamento tra i partecipanti alle celebrazioni, sono stati pensati e realizzati degli adesivi da posizionare sui banchi per indicare i posti disponibili. Un modo per evitare assembramenti e vicinanze tra non congiunti.

Circolano diverse linee di mascherine per la partecipazione a riti e celebrazioni, da quelle semplici bianche con il monogramma "IHS" che richiama il nome di Gesù a quelle policrome che riproducono immagini sacre, come il crocifisso e la Vergine Maria. Durante le messe i sacerdoti potranno usare delicate pinzette dorate per la distribuzione dell’eucarestia ai fedeli evitando così il contatto con le dita del celebrante Per la raccolta delle offerte, infine, torneranno di moda il sacchetto in stoffa dotato di un lungo manico e le bussole con cassaforte incorporata e insonorizzate. Compariranno anche le pettorine colorate indossate dai volontari incaricati di controllare ingresso ed uscita dei fedeli, oltre a una serie di liquidi e spray disinfettanti per la sanificazione di paramenti, banchi, confessionali, oggetti e ambienti.