L'esercito dei riluttanti ai controlli, che straparlano di perdita della sovranità nazionale, ha un nome, o meglio un numero che li identifica con adeguata certezza. Sono 188mila. Sono le imprese – e quindi gli imprenditori – che in pieno Covid hanno gridato alla crisi e alla imminente chiusura hanno chiesto, e ottenuto, la Cassa Integrazione totale per i loro dipendenti, salvo poi farli lavorare "al nero", in violazione delle leggi in materia di lavoro, ma anche quelle in tema di sicurezza sociale e sanitaria, nonché di tutte le varie normative di restrizione della circolazione delle singole regioni.

Sono 188mila imprese che in questi mesi non hanno perso nulla in termini di fatturato, e da questo controllo incrociato è appunto emersa l'incongruenza tra fatturato, produzione e contestuale azzeramento della forza lavoro, operata solo sulla carta e a spese di tutti quanti noi. Modestamente, la loro distribuzione è perfettamente omogenea su tutto il territorio nazionale e rispecchia la densità d'impresa dei vari territori, con in testa Lombardia, Veneto e Piemonte, che forse non a caso sono le regioni in cui la diffusione dei contagi è stata peggio contenuta.

Questo esercito bipartisan ed equamente diffuso somiglia molto a quello che trasversalmente vuole soldi dallo Stato (come ristoro, anche di danni non subiti) e dall'Europa (per finanziare la ripartenza, anche quando uno stop non c'è mai stato) ma senza controlli, senza vincoli, senza dichiarazioni di scopo e senza progettualità concreta. Dateci i soldi e basta, se no è "limitazione di sovranità".

A farne le spese sono molti, moltissimi, spesso i più piccoli, che queste furberie (letteralmente sulla pelle degli altri) non erano nemmeno in condizione – semmai avessero voluto – di poterle anche solo pensare. A tutti costoro io dico che ben vengano progettazione, programmazione e controlli, vincoli e certificazioni, così come spero che a questi 188mila venga chiesto il rimborso – totale – della Cassa pagata da tutti noi, lavoratori dipendenti in primis.

E visto che siamo anche in periodo di campagna elettorale, mi aspetterei che invece di gridare all'Europa che pone vincoli, i politici gridassero allo scandalo dei 188mila, che chiedessero maggiore rigore nei controlli e soprattutto a costoro non chiedano il voto.

MICHELE DI SALVO