Apple da record: la società di Cupertino vale sui 2mila miliardi di dollari, mentre i suoi titoli volano, segnando un balzo del 59% nel 2020. E Apple diventa così la prima società americana a raggiungere questo traguardo. Ci sono voluti 42 anni per arrivare a valere mille miliardi di dollari, me le sono serviti solo due anni per arrivare a duemila miliardi.

Con Wall Street tornata su livelli record, per la prima volta nella storia degli Usa una società vale 2mila miliardi di dollari. In sostanza l’azienda fondata da Steve Jobs vale quasi quanto il Pil dell’Italia nel 2019. Il gruppo di Cupertino sembra non conoscere crisi: nelle ultime 52 settimane il titolo è avanzato di poco meno del 120%, e il suo a.d. Tim Cook è entrato nei giorni scorsi nel club degli amministratori delegati con un patrimonio da oltre 1 miliardo di dollari. Il confronto con gli altri big della tecnologia statunitense segna un distacco importante per Apple. Dopo che lo scorso anno a contendersi la posizione di azienda quotata che vale di più al mondo c’erano anche Microsoft e Amazon, ora il distacco si fa importante. Il gruppo fondato da Bill Gates e quello in mano a Jeff Bezos, l’uomo più ricco del globo, valgono circa 1.600 miliardi ciascuno. Decisamente più sotto c’è Alphabet, la holding che controlla Google, la cui capitalizzazione è di ‘appena’ 1.050 miliardi di dollari circa. Scendendo ancora nella classifica si trova Facebook, con un valore di mercato di poco più di 750 miliardi di dollari.

Se a cavallo fra il 2018 e il 2019 molti analisti vedevano il modello di business di Apple in crisi, all’inizio dell’anno qualcuno vedeva il traguardo di oggi raggiungibile.

Fra questi uno de primi è stato Dan Ives di Wedbush. Quando il gruppo valeva circa 1.400 miliardi e prima della pandemia da coronavirus ha detto che la società avrebbe potuto rompere anche questo record. L’analista, però, come orizzonte temporale indicava la fine del 2021, non certo la seconda metà del 2020, senza considerare appunto lo ‘stravolgimento’ che il Covid ha portato nell’economia mondiale.

Le cinque grandi aziende della tecnologia statunitense a fine luglio valevano circa il 25% dello S&P 500 che proprio ieri ha ritoccato il record assoluto rispetto al 12% di quattro anni prima. Il loro peso, tuttavia, ha destato diverse preoccupazioni. Il mese scorso Cook e gli a.d. di Amazon, Facebook e Alphabet (che a luglio hanno riportato risultati trimestrali sopra le attese) sono stati convocati al Congresso per affrontare il tema della loro posizione dominante. A festeggiare, intanto, sono gli azionisti del gruppo: fra di loro spicca la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, che ha a bilancio oltre 245 milioni di azioni, che ora valgono circa 115 miliardi.