La capienza delle aule sarà dimezzata, con gli studenti a 1 metro di distanza gli uni dagli altri, mascherine e 'prenotazioni': sono questi i provvedimenti attuati dagli Atenei di tutta Italia per gestire le lezioni in presenza. Sarà "corsa alle prenotazioni" quindi per seguire le lezioni, in modo da non superare il numero fissato, e chi non riuscirà ad avere il posto seguirà da casa. Le app e le piattaforme online sembrano essere le vie preferite dagli atenei per la gestione della didattica. Le nuove modalità, già approvate dal Comitato tecnico scientifico, saranno - con molta probabilità - confermate per l'anno accademico a venire.

IL COMPROMESSO E IL BUON SENSO I rettori degli atenei puntano alle lezioni in presenza, e dalla loro parte trovano i sindaci delle città universitarie, preoccupati per le conseguenze economiche devastanti che un secondo lockdown potrebbe avere sulla microeconomia di questi borghi per studenti. Sarà un ritorno all'insegna del compromesso, con il famoso metro di distanza (con margine massimo del 10%), disposizione a scacchiera, mascherina obbligatoria, sanificazione giornaliera e divieto di assembramento negli spazi pubblici. In ogni aula, inoltre, sarà messo a disposizione gel disinfettante.

Non sarà misurata la febbre all'ingresso, ma sarà il buon senso a guidare le scelte degli studenti: vietato recarsi presso le università se si avvertono i sintomi tipici del virus, come tosse, febbre e raffreddore.