Diciamoci la verità. La Juventus che aspetta il Napoli per 45 minuti allo Stadium è stata una delle immagini più deprimenti del calcio italiano, a parte i vari scandali del pallone del BelPaese, dal calcio-scommesse a calciopoli passando per il doping.

Una vera barzelletta quella di ieri sera, alla presenza anche del pubblico (quello consentito), con lo speaker che annuncia pure la formazione. Tutto molto ridicolo, perché da almeno 24 ore prima si sapeva che il Napoli non si sarebbe presentato a Torino perché l’Asl del capoluogo campano non ha dato il via libera per la trasferta piemontese a causa dei casi di positività riscontrati all’interno del club azzurro. La Lega non ha voluto sapere ragioni, ‘ordinando’ di giocare. Ma De Laurentiis, ovviamente, ha messo davanti a tutto la decisione di Asl e dunque non ha fatto prendere il charter destinazione Caselle. Preciso come un orologio svizzero, l’arbitro Doveri ha aspettato quindi ieri i fatidici 45 minuti, dopodiché lo speaker juventino ha detto ai presenti che la partita non si sarebbe disputata perché chiusa. Dunque, ora la Lega dovrebbe propendere per l’assurdo 3-0 a tavolino per i campioni d’Italia, ma è chiaro che la società partenopea farà ricorso e tutto fa pensare che la salute pubblica venga prima di tutto, anche perché il giudizio dell’Asl vale di certo di più dei pareri del palazzo del potere del calcio. Anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora lo ha confermato: "Spetta ora agli organismi sportivi decidere sugli aspetti specifici del campionato, sia sulla decisione di Torino che su eventuali ricorsi futuri. Sia però ben chiaro il mio richiamo a far prevalere l’interesse superiore della salute su qualsiasi altra logica o interesse di parte".