La gestione dell'emergenza Covid rischia di mandare in frantumi la maggioranza. Nicola Zingaretti (Pd) prima e Matteo Renzi (Iv) poi, hanno inviato, una sorta di ultimatum al premier Conte sollecitandolo a "valutare l'efficacia delle misure già prese" per fronteggiare l'avanzata dei contagi. Nella direzione dem, il leader del Nazareno è apparso quanto mai lapidario: "Con questo mare in tempesta non è il momento di navigare a vista. C'è bisogno di un cambio di passo: si lavora da alleati, non da nemici". Poi, tornando a insistere sul Mes, ha ribadito: "E' utile accedervi". Che sia necessario un cambio di passo lo ha riconosciuto anche Matteo Renzi, il quale, rivolto ai piani alti di Palazzo Chigi, ha sbottato: "C'è qualcosa che non va nella gestione dell'emergenza. Mancano tamponi rapidi, manca tracciabilità seria, mancano trasporti pubblici, dobbiamo avere più terapie intensive". Il leader di Iv non ha voluto fare sconti: "Chiederemo conto nelle sedi opportune di queste lacune". Ma non è stato tenero nemmeno l'ex reggente grillino Luigi Di Maio: "L'Italia sta reagendo con tutte le sue forze, ognuno di noi sta dando il massimo ma dobbiamo anche dirci chiaramente che alcune cose non vanno. Penso ai drive-in. E' inaccettabile fare 8-10 ore di fila per un tampone e su questo, come su altri aspetti, il governo deve lavorare duramente per dare risposte rapide e concrete ai cittadini, che non hanno colpe". Infine, le opposizioni che pure non hanno risparmiato critiche all'esecutivo giallorosso, tornando a chiedere di essere coinvolte nelle decisioni. "L'Italia non può permettersi un altro lockdown. Se dovesse accadere, sarebbe unicamente perché il governo, che sapeva che ci sarebbe stata una seconda ondata, finora è stato incapace", ha attaccato Giorgia Meloni (FdI). "Ripeto al governo: non fate da soli, mettiamoci intorno a un tavolo, dobbiamo essere tempestivi per mettere in rete le idee migliori e applicarle tempestivamente", ha rilanciato Matteo Salvini (Lega). Infine Antonio Tajani (Fi) ha proposto "un tavolo permanente anti coronavirus e anti lockdown tra maggioranza e opposizione".

STEFANO GHIONNI