Caro Direttore, privatamente ti ho manifestato il mio stupore e il mio rammarico non appena appresa la notizia della chiusura di Gente d’Italia. Ora però desidero farlo formalmente e pubblicamente, a nome mio, del presidente Arcobelli e di tutto il Comitato Tricolore: e voglio subito chiarire che non ci fermiamo alle parole di sconcerto o di scontata solidarietà.

Noi crediamo che Gente d’Italia sia un bene prezioso per la collettività italiana in Uruguay e più vastamente per l’editoria italiana nel mondo. Più di vent’anni di storia e tante battaglie nobili e coraggiose: non sempre siamo stati d’accordo con te, come è logico e giusto che sia, ma abbiamo sempre difeso e difendiamo il diritto alla libertà di stampa e il patrimonio enorme di cultura e lingua italiana che giornalmente hai ed avete trasmesso.

Siamo stati (e siamo) vicini a te ed al giornale, quando avete con coraggio contestato gli atteggiamenti e le scelte di qualche improvvisato potente, che come tutti vivrà, dopo la presunta gloria, il suo tramonto. Nel tuo pubblico addio, che ci auguriamo sia un arrivederci, adombri il fatto che la sospensione dei contributi per l’editoria, che consentono ad un giornale in italiano oltreoceano di vivere ed essere stampato, sia venuta dopo una serie di denunce e prese di posizione scomode.

Un politico di lungo corso, che molti in Italia ricordano ancora, soleva ripetere questa frase: "A pensar male si fa peccato ma spesso ci si imbrocca"…

Ci auguriamo di poter dire, a breve, che quel personaggio aveva torto e di poter rivedere ancora Gente d’Italia, fresco di stampa, ogni giorno nelle case degli italiani d’Uruguay e di tornare a leggerlo anche noi, pur se da lontano.

Un abbraccio e tutta la nostra solidarietà.

ON ROBERTO MENIA FdI e Segretario generale CTIM COM.TE VINCENZO ARCOBELLI (presidente CTIM)