È stata una riapertura all'insegna di un messaggio di pace quella del Circolo Trentino di Montevideo che è tornato ad aprire le porte della sua sede nei giorni scorsi in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite. Anche l'Uruguay si è unito alle celebrazioni partite dalla Campana dei Caduti di Rovereto nella sua notte blu per l'Onu partecipando alla videoconferenza organizzata dalla Trentini nel Mondo con gli altri circoli di Argentina, Paraguay, Brasile, Stati Uniti, Belgio e Canada che hanno ottenuto il titolo di ambasciatori della Campana nel mondo.

Viaggio 2019, la Campana dei Caduti

"Rincontrarci dopo tanti mesi è stata una grande emozione". Questo il commento a Gente d'Italia della presidente del Circolo di Montevideo Silvia Norbis che è intervenuta durante la videoconferenza insieme al coordinatore dei circoli trentini dell'Uruguay Jorge Zas. "Già il fatto di ritrovarci per noi aveva un significato speciale ma poi essere scelti tra tutti i circoli del mondo per questo evento è stato un ulteriore motivo di soddisfazione".

Silvia Norbis

Chiusa dalla metà di marzo per via dell'emergenza sanitaria decretata in Uruguay, la sede dei trentini situata nell'elegante quartiere del Prado è tornata progressivamente alle attività in queste ultime settimane prima con le prove del suo coro Stella Alpina e poi con questo evento in omaggio all'Onu aperto ai soci nel rispetto del protocollo sanitario e con la mascherina. Bisogna precisare che si è trattato di uno dei pochissimi casi di riapertura, una vera e propria anomalia nel panorama di una comunità italiana sempre più inesistente a cui il coronavirus sta dando il colpo mortale.

L'incontro nazionale dei trentini in Uruguay, maggio 2019

"In questi mesi abbiamo continuato le attività in videoconferenza e poi abbiamo iniziato a riunirci prima con la commissione direttiva e poi con un primo gruppo di soci. È stato importantissimo perché si sentiva molto la mancanza del contatto umano nonostante abbiamo dovuto rinunciare agli abbracci. Oltre a ciò avevamo anche l'esigenza di aprire una sede che si trova in perfetto stato" ha spiegato Silvia Norbis con l'auspicio di poter organizzare presto tante altre attività: "Per il futuro abbiamo in mente diverse iniziative ancora più grandi ma naturalmente si dovrà analizzare attentamente l'evoluzione della situazione in Uruguay".

MATTEO FORCINITI