Sono ore decisive per capire che tipo di Natale trascorreranno gli italiani. Oggi il premier Conte ha ricevuto i capidelegazione della maggioranza a Palazzo Chigi per fare il punto in vista del Dcpm da firmare entro il 3 dicembre. La riunione, cui ha partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza (impegnato successivamente col ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia nel confronto con i rappresentanti di Regioni ed enti locali), è stata poi aggiornata a domani.

Emergono comunque indiscrezioni sulle misure di cui si sta discutendo e che segneranno un Natale quanto mai anomalo. Innanzitutto la quarantena obbligatoria per chi rientra dall'estero, probabilmente di due settimane, e per chi va a sciare oltre frontiera. L'Italia non ha intenzione di aprire le stazioni sciistiche prima del 10 gennaio: per questo motivo c'è chi, come il governatore del Piemonte Alberto Cirio, invoca una posizione univoca dell'Europa sugli impianti da sci (per Bruxelles le chiusure sono di competenza nazionale).

SPOSTAMENTI. Delicata la questione dei ricongiungimenti familiari. Dal momento che gli ospedali sono ancora in affanno, si va verso il divieto di spostamenti tra regioni (fascia gialla comprese) durante le feste. Ma un'eccezione potrebbe essere rappresentata proprio dai ricongiungimenti familiari tra genitori e figli, coniugi e partner conviventi. Ma anche per raggiungere anziani soli. Si potrà tornare presso la propria abitazione di residenza o domicilio.

CENONE, SHOPPING E COPRIFUOCO. Si potrà fare? Se sì, in quanti? Si parla di riunioni familiari con non più di 6 o, al massimo, 8 persone. Molto dipenderà dalla situazione dei contagi.

Come anticipato nei giorni scorsi da Conte, sì allo shopping natalizio per salvare l'economia. Per i negozi possibilità di restare aperti fino al 22, aperti nei fine settimana i centri commerciali. Potrebbero riaprire i battenti di sera bar e ristoranti, ma solo quando l’indice Rt sarà sotto l’1 da alcune settimane. Coprifuoco alle 23, tranne per i giorni di vigilia che saranno più flessibili.

SCUOLE. Da mercoledì 9 dicembre seconde e terze medie e scuole superiori potrebbero tornare in presenza nelle regioni in fascia intermedia di rischio.