L'Ema si riunirà in anticipo per il via libera ai vaccini per il Covid-19. Otto giorni prima rispetto al previsto, alla riunione del 29 dicembre programmata da tempo. Perché, come spiega Ursula von der Leyen su Twitter, "ogni giorno conta". L'UE non può attendere, la speranza - come confermato dalla presidente della Commissione Europea - è quella che "i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020".

In realtà il messaggio contiene una piccola gaffe, visto che i cittadini del Regno Unito - che la campagna di vaccinazione l'hanno già cominciata - sono comunque europei. Ma quel che la von der Leyen intende sottolineare, probabilmente, è che l'ok dovrebbe arrivare a breve anche all'interno dell'Unione. 

"Ogni giorno conta. Lavoriamo alla massima velocità per autorizzare i vaccini per il Covid 19. Accolgo le novità dell'Ema che anticipano l'incontro per discutere del vaccino Pfizer-BionTech prima di Natale. Probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020".

Questo il testo completo del Tweet della presidente. Accolte, dunque, le pressanti richieste della Germania, alle prese con una recrudescenza piuttosto dura dei contagi e soprattutto irritata per il fatto di aver sviluppato il vaccino attraverso una propria azienda, la BionTech, per vederlo poi distribuito prima ad altri paesi: Regno Unito, Stati Uniti e Canada, ma non solo.

Una volta ottenuto il placet dal Chmp, il comitato medico-scientifico dell'Ema, il vaccino dovrà poi ottenere un'autorizzazione all'immissione in commercio che - comunque - arriverà nel giro di pochi giorni. Se l'iter sarà velocizzato al massimo, davvero la campagna potrà cominciare in diversi stati membri entro la fine del 2020.

Se lo augura, per l'Italia e per l'Europa, pure il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha diffuso una nota: "Il mio auspicio è che l'Ema, nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza, possa approvare il vaccino Pfizer Biontech in anticipo rispetto a quanto previsto e che al più presto le vaccinazioni possano iniziare anche nei Paesi dell'Unione Europea".

Rino Dazzo