Le feste di Natale sono ormai alle porte. In un'Italia praticamente tutta "gialla" il rischio esodo è altissimo (un italiano su 3 ha anticipato la partenza). Da qui, la decisione del governo di adottare contromisure di contenimento del virus più energiche, al fine di evitare una terza ondata di contagi che il sistema sanitario nazionale potrebbe avere difficoltà ad affrontare. Insomma: quello che sta per aprirsi sarà l'ultimo weekend da "liberi tutti", per lo Stivale prima del 21 dicembre. Vale a dire prima della data designata per l'entrata in vigore della nuova "stretta" che l'esecutivo Conte ha deciso con l'approvazione dell'ultimo Decreto, quello che, di fatto, sancirà il blocco degli spostamenti (in entrata e in uscita) sia tra le regioni, sia tra i Comuni e all'interno degli stessi, fino al giorno dell'Epifania, a meno che non si abbiano valide motivazioni (tra cui rientra la possibilità di tornare alla propria residenza).

VIA LIBERA DOPO ACCESA DISCUSSIONE
Il via libera al decreto -  un testo di 3 soli articoli - con le nuove misure restrittive per il periodo delle festività natalizie, è arrivato in serata, dopo una lungo confronto all'interno del governo e con le Regioni. Una discussione che con l'avvicinarsi delle vacanze si è fatta sempre più tesa: all'insofferenza dell'opposizione che chiedeva all'esecutivo scelte chiare e rapide per dare agli italiani certezze il prima possibile, si è aggiunta quella della maggioranza, come ha fatto chiaramente capire il leader del Pd Nicola Zingaretti quando ha annunciato che, nel caso in cui il premier non avesse scelto la linea dura, il Lazio sarebbe andato per conto suo. "Bisogna mettere in sicurezza il Natale, la zona gialla non basta più, è inutile girare attorno al problema. Rischiamo che gennaio e febbraio possano diventare drammatici".

STANZIATI 400 MILIONI PER BAR E RISTORANTI
L'ennesima riunione dei capi delegazione è stata così molto tesa, 4 ore di discussione durante le quali Teresa Bellanova (Iv) ha detto chiaramente che se è necessario un altro decreto "significa che quanto deciso finora non ha funzionato come doveva" e ha chiesto ristori al 100%. E il Cdm ha stanziato subito 400 milioni per bar e ristoranti costretti a chiudere: altre risorse arriveranno nel 2021. Alla fine, comunque, ha prevalso la linea dei rigoristi, quella rappresentata fin dall'inizio dell'emergenza dai ministri Roberto Speranza, Dario Franceschini e Francesco Boccia, ribadita anche oggi da quest'ultimo alle Regioni. Ma cosa prevede il nuovo Dpcm Natale? E' presto detto.

ZONA ROSSA E ZONA ARANCIONE
Decreto alla mano, l'adozione della cosiddetta "linea dura" stabilisce il passaggio dell'Italia in zona rossa nei festivi e prefestivi nei giorni che vanno dal 24 dicembre al 6 gennaio (24, 25, 26, 27, 31 dicembre, 1, 2, 3, 5, 6 gennaio). Nei restanti giorni feriali (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio), invece, la Penisola "transiterà" in zona arancione. Il coprifuoco resta alle 22. Per quanto concerne il periodo di "zona rossa", è prevista la chiusura delle attività commerciali al dettaglio - ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi - mentre bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e pub, potranno effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22, l'asporto.

SPOSTAMENTI E CONGIUNTI NON CONVIVENTI
Sarà invece consentito svolgere sia attività motoria, "individualmente" e "in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l'obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione", sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed "esclusivamente all'aperto". Gli spostamenti, durante il periodo delle festività natalizie (dunque sia nelle giornate in cui l'Italia sarà "rossa" sia in quelle in cui sarà "arancione"), al di là delle "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute", saranno consentiti ma solo fino a un massimo di due persone (al netto dei minori di 14 anni) per raggiungere l'abitazione di congiunti non conviventi così da consentire comunque ai parenti più stretti di vedersi per il cenone.

IL PREMIER: "PREOCCUPAZIONE PER IMPENNATA"
"Il metodo di suddividere l'Italia in zone ha funzionato. Abbiamo riportato la curva del contagio sotto controllo e già nei prossimi giorni tutte le regioni potrebbero entrare nella zona gialla" ha detto il premier, Giuseppe Conte, parlando in conferenza stampa, subito dopo l'approvazione del nuovo Decreto. Tuttavia, ha poi aggiunto, la "situazione permane difficile in tutta Europa. Il virus circola ovunque e c'è forte preoccupazione per un'impennata nel periodo natalizio".

SITUAZIONE NON FACILE MA SOFFERTA
"Il Cts - ha proseguito il capo dell'esecutivo - si è riunito l'altro giorno, ci ha fatto pervenire un verbale, in cui esprimeva forte preoccupazione per gli assembramenti. Dobbiamo quindi intervenire, non è una decisione facile ma sofferta". "Non stiamo perdendo tempo - ha poi ribadito ancora il presidente del Consiglio - perché queste misure riguardano il periodo 24 dicembre-6 gennaio: si tratta di un intervento ulteriore per rafforzare il piano natalizio già predisposto con un certo anticipo".

ABBIAMO DAVANTI LA FINE DELL'INCUBO
Per Conte: "si preannuncia una circolazione del virus sempre più insistente che richiede ulteriori misure, noi interveniamo subito, anche a distanza di qualche giorno" ha quindi aggiunto ancora il premier". "Abbiamo davanti la fine di questo incubo, e nonostante le misure restrittive ci avviamo al Vaccine day" ha quindi affermato il presidente del Consiglio. "Dobbiamo rimanere concentrati e non abbassare l'attenzione", ha ribadito.

VACCINO? NON SARA' OBBLIGATORIO
"Non prevediamo che il vaccino sia obbligatorio ma promuoviamo una campagna per rassicurare sulla sicurezza e sarà offerto a tutti e speriamo che tutti lo facciano" ha quindi argomentato il capo dell'esecutivo.

NON ENTRIAMO IN CASA DEGLI ITALIANI
"Non entriamo in casa degli italiani. Il divieto è stato concepito come limite alla circolazione nella zona rossa. Stiamo prevedendo forti limiti alla circolazione. Si esce con l'autocertificazione. Per compensare c'è questo piccolo attenuamento" ha aggiunto.

SCUOLA, AL LAVORO PER RIPRESA DAL 7 GENNAIO
Infine, una battuta anche sulla scuola: "al governo sta particolarmente a cuore la piena ripresa delle attività scolastiche. Abbiamo programmato un recupero della didattica in presenza dal 7 gennaio, stiamo lavorando tantissimo. I tavoli presso le prefetture stanno funzionando" ha concluso il presidente del Consiglio.

MELONI: "CONTE CHIEDA SCUSA"
"Mi aspetto che il presidente del Consiglio Conte" si scusi "con gli italiani per aver fatto in questi mesi delle norme rivelatesi completamente inutili, come era stato ampiamente preannunciato. Ricordiamo che Conte aveva espressamente detto che le misure restrittive di novembre e di dicembre servivano a salvare il Natale. Questo non si è realizzato e il fallimento è confermato dai fatti" ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Il presidente Conte illustri, prima delle misure restrittive, quelle di ristoro previste per commercianti, ristoratori e tutte le attività che hanno fatto sacrifici in questi mesi confidando nella possibilità di lavorare a Natale come promesso dal governo. Se è vagamente consapevole di quello che sta facendo, Conte parta da queste sue premesse prima di dire tutto il resto" ha concluso la parlamentare. A dir poco laconico il commento del segretario del Carroccio Matteo Salvini: "Follie. Il 24 e il 25 esco di casa e vado a fare il volontario" ha detto l'ex vicepremier.