I numeri continuano a crescere e la domanda fondamentale si fa sempre più insistente: fin quando potrà reggere il sistema sanitario? A dieci mesi dall'inizio dell'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus l'Uruguay si interroga sul suo futuro nel pieno di un'estate anomala all'insegna della responsabilità individuale a cui fa appello il governo.

Il dato più significativo degli ultimi giorni è quello che riguarda i pazienti ricoverati in terapia intensiva; un numero, questo, che ha da poco superato quota 100 e che viene monitorato con grande preoccupazione dagli esperti perché è estremamente indicativo.

In attesa dell'annuncio del vaccino, il grande dibattito nazionale a cui partecipano da settimane esperti di ogni tipo, medici, virologi, matematici, politici e quant'altro allerta sullo scenario peggiore che la pandemia potrebbe provocare con il possibile collasso del sistema sanitario. Secondo alcune previsioni l'incubo è inevitabile e si realizzerà a febbraio, per altri a marzo. Sono e restano, però, soltanto proiezioni soggette all'andamento degli ultimi dati e solo il tempo ci potrà dire la verità, confermando o smentendo le previsioni. Ciò che è certo, oggi, è che "siamo ancora lontani da una saturazione del sistema sanitario" come hanno ripetuto le autorità pur avvertendo che l'unico obiettivo possibile è quello di cercare di far diminuire la curva dei contagi che continua a crescere anche se non ha raggiunto i livelli che i più pessimistici pronosticavano.

Il mese chiave sarà quello di febbraio che vedrà il ritorno di molte persone dalle vacanze e un conseguente aumento della mobilità a Montevideo, il punto più critico del paese dove quasi la metà dei nuovi positivi ha un nesso epidemiologico sconosciuto.

Gli ultimi dati del Sistema Nacional de Emergencias (Sinae) registrano 275 morti e 7.467 attualmente positivi con 108 casi gravi in terapia intensiva. Su un totale di oltre 720mila test realizzati, il numero di casi positivi accumulati si è triplicato nell'ultimo mese arrivando oggi a 20.733. 1.577 sono stati i casi riscontrati all'interno del personale sanitario di cui 1.267 guariti, 307 ancora positivi e tre vittime.

Dopo la capitale in cima alla classifica con 4.447 positivi c'è Canelones seguito da Rivera e poiprogressivamente più staccati tutti gli altri dipartimenti del paese: San José, Maldonado, Rocha, Tacuarembó, Cerro Largo, Salto, Artigas, Durazno, Paysandú, Treinta y Tres, Colonia, Lavalleja, Soriano, Florida, Río Negro, Flores.

Matteo Forciniti