Torniamo, malvolentieri, sull’argomento legato alla costruzione della nuova Cancelleria consolare in quel di Montevideo. La notizia è che il progetto va avanti: l’Ambasciata d’Italia ha comunicato stamattina che l’affidamento dei lavori di costruzione è stato dato alla ditta Construcciones e Instalaciones Electromecànicas S.A. (C.I.E.M.S.A.) che si è aggiudicata il bando. Chi ci segue sa bene che questo quotidiano è stato molto critico con l’edificazione in questione. Ma solamente per una questione temporale e difatti riponiamo la domanda: ma in un periodo di pandemia è proprio necessario spendere tanto denaro - piú di un milione di euro - in questo modo? Non sarebbe più opportuno aspettare tempi decisamente migliori? E destinare magari questi fondi alle comunità in difficoltà?

Non dimentichiamoci che in Uruguay la situazione economica é tutt’altro che florida considerando le frontiere chiuse, il turismo in crisi, i ristoranti vuoti e il commercio in genere, e sono migliaia le famiglie oramai alla canna del gas. La crisi scatenata dal Coronavirus ha portato povertà, ovviamente soprattutto tra le classi meno abbienti. E non parliamo dell'Italia dove oltre 5,6 milioni di individui sono in condizione di povertà assoluta, con un’incidenza media pari al 9,4%. Si tratta del valore più elevato degli ultimi quindici anni - denuncia la Coldiretti - con la a povertà che cresce soprattutto al Nord, area particolarmente colpita dalla pandemia, dove la percentuale di poveri assoluti passa dal 6,8% al 9,4% degli individui.

A preoccupare – sottolinea ancora la Coldiretti – tra le famiglie in difficoltà è anche il milione e 346mila bambini e ragazzi (under 18) poveri nel 2020, ben 209mila in più rispetto all’anno precedente. Una situazione drammatica che – sottolinea la Coldiretti - incide sui livelli di istruzione ed integrazione aumentando l’area del disagio ed i rischi di comportamenti antisociali… Ebbene, perché non destinare questi fondi a una causa ben più nobile rispetto alla Cancelleria consolare? Che, ripetiamo, resta un progetto da portare avanti ma con altre tempistiche e comunque con più migliorie, perché più che a una nuova sede (che sarà di certo bella e comoda, per carità) prima bisognerebbe pensare a un incremento del personale al suo interno. Che è quello che manca affinché si possa dare un servizio eccelso alla comunità italica. È un po’ come voler costruire un contenitore, ma senza contenuto.

Comunque, il dado è tratto e sarà la Construcciones e Instalaciones Electromecànicas S.A. (C.I.E.M.S.A.) a mettersi all’opera avendo - confermano i "controllori" di via Lamas - i requisiti richiesti. Anche se l’affidamento, si legge dalla nota inviata dall’ambasciata, sarà considerato definitivo una volta conclusi gli accertamenti previsti. Già, questo passaggio sarà di certo interessante e anche noi di ‘Gente d’Italia’ staremo ‘sul pezzo’ per capire l’offerta presentata da questa ditta che, a oggi, non ci dice niente. Che dire, più che una vittoria dell’ambasciata stessa, la costruzione della nuova cancelleria si può definire come un successo per l’allora sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo, da sempre favorevole a questo progetto, e per la Farnesina che, da Roma, più che ai problemi degli italiani all’estero sembra seguire piuttosto con estrema attenzione questioni imprenditoriali.

Eppure anche Comites e Cgie avevano chiesto, così come noi, di pensare prima al bene delle persone in difficoltá, piuttosto che mettersi a costruire in piena pandemia un’area consolare. La gente viene prima di tutto, sarebbe bene ricordarselo. Soprattutto in un momento storico di grande difficoltà come quello di oggi. Ma le prioritá sono ben altre alla Farnesina di Giggino Di Maio.... Che aspettino ancora anni a Montevideo e in altre parti del mondo per la tanto agognata cittadinanza..... Importante non é accelerare le pratiche con piú personale ma... farli stare comodi, i nostri connazionali. in una nuova struttura con grandi spazi.. E chissá, nell'attesa - perché i tempi non cambieranno - potrebbero sorseggiare anche un buon caffé... Anche questo offerto dalla Farnersina... O no???

L'argomento "nuova Cancelleria consolare"sarà affrontato nella prossima seduta 

 

Il presidente del Comites Alessandro Maggi: "Un fatto strano che non si sia pubblicizzato il secondo bando"

La notizia della ditta scelta per costruire il nuovo Consolato di Montevideo ha colto di sorpresa i rappresentanti della collettività italiana. Ancora una volta sono le tempistiche e le modalità a generare forti dubbi. 

"È molto strano che il secondo bando non sia stato pubblicizzato dall'Ambasciata come invece era stato fatto precedentemente" dichiara a Gente d'Italia il presidente del Comites Alessandro Maggi che chiede maggiore trasparenza: "Che si vada avanti nel progetto di costruzione è una buona cosa ma bisogna vederci chiaro. Non aver pubblicizzato la seconda gara d'appalto mi sembra una cosa molto strana considerato anche l'intervento fatto dal primo segretario Costa nella seduta del Comites del novembre dello scorso con la promessa di un nuova nuova gara d'appalto. È per questo motivo che nella prossima seduta del Comites che stiamo cercando di organizzare per la settimana prossima lo chiederemo alle autorità diplomatiche". 

 Dalle 'promesse di Riccardo' Merlo alle interrogazioni parlamentari: cronistoria del Consolato di Montevideo

La vicenda della costruzione del Consolato di Montevideo è partita nell'ottobre del 2018 con una dichiarazione dell'allora sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo che annunciava l'impegno del governo italiano su una rivendicazione storica per la locale collettività.

Da allora sull'argomento si sono susseguite promesse, strumentalizzazioni politiche, polemiche e silenzi inquietanti da parte delle istituzioni su un'opera che fin dal primo giorno è stata fortemente sponsorizzata dal partito di Merlo, il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all'Estero).

Per le modalità e le tempistiche scelte il progetto di costruzione ha suscitato numerose critiche all'interno della collettività italiana dell'Uruguay tanto tra le associazioni come tra i rappresentanti. In modo bipartisan anche il mondo politico è intervenuto attraverso comunicati e interrogazioni parlamentari.

Sono state tante in questi mesi le anomalie che ha fatto registrare questo progetto a partire dai dieci giorni di tempo concessi per l'incarico di progettazione e un mese per il bando della costruzione pubblicato, tra l'altro, a maggio nel mezzo dell'emergenza del coronavirus con gli italiani bloccati. Ad ottobre dello scorso anno l'ultima sorpresa: la procedura per l'affidamento dei lavori si conclude in silenzio senza nessuna offerta ritenuta idonea.

Un mese dopo il primo segretario dell'Ambasciata Alessandro Costa promette davanti al Comites: "Il piano per la costruzione della nuova sede procederà come previsto. Prossimamente verrà aperto un nuovo bando per la gara d'appalto". Un bando che non ha ricevuto alcuna diffusione prima del finale annunciato ieri.