Poveri grillini. Lo sfogo di Beppe Grillo, apparso due giorni fa in video sui suoi canali social, per difendere il figlio Ciro dall'accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza - che invece, a detta dell'ex comico genovese, sarebbe stata consenziente (tesi, questa, sostenuta anche dalla moglie del garante del Movimento) - imbarazza e non poco la galassia pentastellata (ma non solo quella). Sì, perché proprio sul giustizialismo “duro e puro”, i 5Stelle hanno costruito, in passato, buona parte del loro successo “politico”.

La legge “spazzacorrotti” ne è stata l'emblema più evidente e sbandierato. Per la serie: più manette per tutti. Ora, dunque, che anche il fondatore ha indossato i panni del garantista, più di qualcuno tra gli iscritti ha iniziato a sentirsi un tantino fuori posto. "Il contenuto di quel video rinnega i nostri valori” ha scritto, non a caso, su Facebook, l’ex ministra grillina della Difesa, Elisabetta Trenta. “Voglio bene a Grillo, ma quel video è stato un errore” ha commentato, dal canto suo, la deputata Vittoria Baldino, capogruppo 5 Stelle in Commissione affari costituzionali. Non meno dure sono state le associazioni.

"Quel video di Beppe Grillo" in difesa del figlio "è un orrore, una offesa per ogni donna. In una manciata di minuti ha ridicolizzato tutto ciò che si fa contro la violenza alle donne" ha sbottato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli presidente di Telefono Rosa, associazione da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne.

Sullo sfondo, a fare rumore è il stato anche il silenzio fino a ieri pomeriggio dell'ex premier Giuseppe Conte, l'uomo scelto proprio da Grillo per rifondare il Movimento, ma che in pratica ieri si è 'smarcato' dal comico: "Ho avuto modo di parlare con Beppe Grillo in più occasioni e conosco bene la sua sensibilità su temi così delicati. Sono ben consapevole di quanto questa vicenda familiare lo abbia provato. E' una vicenda che sta affliggendo lui, la moglie, il figlio e l'intera famiglia. Comprendo le preoccupazioni e l'angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che sicuramente staranno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza".

E poi ancora: "C'è un principio fondamentale che non possiamo mai perdere di vista, l'autonomia e il lavoro della magistratura devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso attendiamo che i magistrati facciano le loro verifiche". Da notare, invece, invece il silenzio di Luigi Di Maio.