Grandi protagonisti del 1° maggio, ovviamente, i sindacati, che sono stati molto duri in merito al tema del lavoro in Italia. Per loro, tutto sommato, c’è poco da festeggiare vista la situazione. Maurizio Landini, numero uno della Cgil, ha detto che oggi “è il momento di vaccinare, non di certo quello di licenziare”. Chiede invece più spazio in capitolo il segretario della Cisl Luigi Sbarra: “Abbiamo perso quasi un milione di posti di lavoro nell’ultimo anno a causa della pandemia. Per recuperarli abbiamo la necessità di partecipare alle decisioni che vengono prese su questo settore. Mi appello non solo al governo, ma anche a tutte le istituzioni regionali e alle aziende”.