DI GABRIELLA CERAMI

La strada dell'ex premier Giuseppe Conte verso la guida del Movimento 5 Stelle si complica e la sua elezione slitta a data da destinarsi.

Si parla di storie legali, difficili da sbrogliare anche per l'avvocato del popolo. L'ultimo ostacolo è stato posto dal tribunale di Cagliari che ha respinto il ricorso presentato dal capo politico Vito Crimi contro la nomina di un curatore speciale.

Ciò significa che il reggente Crimi non può definirsi rappresentante legale grillino e resta invece in carica, come curatore speciale, l'avvocato Silvio De Murtas, scelto dal tribunale di Cagliari quando ha respinto l'espulsione da M5s della consigliera regionale sarda Carla Cuccu.

Al di là degli aspetti tecnici, essenziali per capire la vicenda, la decisione ha ripercussioni enormi all'interno del mondo pentastellato. Allo stato quindi De Murtas essendo l'unico rappresentante legale del Movimento è depositario dei poteri assegnati al capo politico del Movimento sino alla nomina di un nuovo organo rappresentativo da parte degli iscritti al Movimento.

E qui si arriva al punto cruciale della storia. Il 17 febbraio scorso gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno votato per la modifica dello statuto del Movimento, introducendo un Comitato direttivo di cinque membri al posto del Capo politico, con tutte le funzioni di rappresentanza legale. L'arrivo di Conte ha però ribaltato questa decisione. Nel senso che, al posto del Comitato direttivo, la volontà sarebbe quella di tornare al Capo politico unico, appunto l'ex premier. Ma per far questo è necessaria un'ulteriore votazione che ribalti la decisione presa solo tre mesi fa.

La piattaforma Rousseau, che ha l'elenco di tutti gli iscritti a M5s, non è più organo del partito e non ha alcuna intenzione di fornire a grillini l'elenco degli iscritti. A maggior ragione ora che M5s non ha neanche un rappresentante legale. Davide Casaleggio ha infatti chiarito che per ragioni di privacy intende cedere la lista solo a un rappresentante del Movimento legittimato legalmente da un voto degli iscritti. In pratica M5s non può votare la modifica dello Statuto per tornare al capo politico unico e di conseguenza non può neanche eleggere Conte.

La Procura di Cagliari potrebbe invece decidere di sollecitare il Garante Beppe Grillo a nominare il nuovo organismo collegiale di governo del Movimento che, come si è detto, è la forma decisa dall'assemblea degli iscritti in occasione degli Stati generali.

Inevitabilmente la notizia di questo scossone, l'ennesimo, irrompe alla Camera. I deputati si incontrano nel cortile di Montecitorio, capannelli un po' ovunque. C'è un clima di inquietudine. Alcuni di loro, Stefano Buffagni, Sergio Battalli, Giuseppe Brescia e Vittorio Ferraresi, parlano fitto fitto. L'aria che tira non è buona. La storia M5s è nelle mani dei giudici e ora c'è un avvocato, Conte, che studia un modo per rimanere a galla. Fosse anche fondare un nuovo partito.