di James Hansen

Il ‘Blackbird’ - il ‘Merlo’ - è un violino costruito in pietra nera dallo scultore svedese Lars Widenfalk. Lo strumento, comprensibilmente, è ben più poderoso di un violino di legno convenzionale - pesa circa due chili - ma può essere suonato, malgrado la tonalità forse lasci da desiderare.   Widenfalk lo creò da ciò che era stata la pietra tombale di suo nonno, “avanzata” quando le sepolture familiari furono raggruppate in una tomba collettiva.

Nell’intento dell’artista, la pietra - insieme con gli altri componenti naturali impiegati - doveva produrre il suono “della terra” e della storia del mondo. Il diabase, la roccia vulcanica di cui è fatta la cassa dello strumento, è un minerale particolarmente antico. Avrebbe - con le imprecisioni del caso - un miliardo di anni.  Il ponticello è stato ricavato da un pezzo d'avorio di mammut siberiano, ingiallito, a rappresentare il becco del merlo. Il progetto, basato su disegni originali di Antonio Stradivari, avrebbe richiesto circa due anni.

Secondo i rendiconti giornalistici delle peregrinazioni dello strumento a partire dal suo completamento, il violino sarebbe stato suonato in pubblico per la prima volta al padiglione svedese dell'Expo di Siviglia nel 1992 per essere poi benedetto, nello stesso anno, da Giovanni Paolo II a Roma. In seguito il violino è stato suonato in molte altre città del mondo, comprese esibizioni a Milano e Monza.

Strano a dirsi, il Blackbird non è l’unico violino di pietra. Lo scultore ceco Jan Řeřicha avrebbe costruito varie versioni di violini di marmo, mescolando nelle composizioni marmi verde scuro (Verde Guatemala) e bianco (Carrera) per ottenere strumenti dal peso variabile tra i 3,5 e i 6,5 chili. Secondo il suo sito, Řeřicha è attualmente impegnato nel tentativo di ridurre il peso del suo strumento a 2,5 kg. Così, dice, “sarebbe parecchio più suonabile in concerto”. Già in precedenza l'artista aveva costruito una chitarra di marmo. Non se ne conosce il peso...