Non c'è due senza tre: così Nanni Moretti con l'opera 'Tre Piani", adattamento dall'omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, sarà per l'ottava volta da regista in concorso al Festival di Cannes. A contendersi la Palma d'Oro con l'autore italiano saranno, tra gli altri, l'americano Sean Penn con "Flag Day", il russo Kirill Serebrennikov con "Petrov's Flu", il francese Jacques Audiard per "Les Olympiades" e l'iraniano Asghar Farhadi con "A Hero". In selezione anche il film "Annette" del francese Leos Carax, "The French Dispatch" dell'americano Wes Anderson e "Benedetta" dell'olandese Paul Verhoeven.

L'evento si terrà, in maniera inusuale, dal 6 al 17 luglio e saranno 24 i film in lizza per la Palma d'Oro, di cui quattro diretti da donne. Una sola volta una donna vinse la Palma d'oro, Jane Campion con "Lezioni di piano" nel 1993, a cui toccò anche l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il presidente di giuria sarà Spike Lee, era già previsto per l'edizione 2020 ed è stato confermato. Jodie Foster riceverà la Palma d'oro alla carriera.

I pronostici sono tutti per Wes Anderson con "The French Dispatch", in cui ritroviamo quasi tutti i suoi attori più fedeli nella ricostruzione del mondo del giornalismo attraverso il racconto della redazione del supplemento culturale settimanale di un quotidiano americano con sede in Francia. In scena Benicio del Toro, Frances McDormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Léa Seydoux, Owen Wilson, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park e naturalmente Bill Murray che danno vita, non solo alla redazione, ma anche alle storie, tra cronaca e cultura, del rapimento di uno chef, di un artista condannato all'ergastolo per duplice omicidio e di un reportage sulle rivolte studentesche del Sessantotto.

Il regista e attore romano, per festeggiare il suo ritorno a Cannes, aveva pubblicato un video sul suo profilo Instagram in cui canta "Soldi" di Mahmood insieme alle attrici del film. Nel video appaiono Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Elena Lietti, Denise Tantucci mentre si preparano per una serata di gala, con lo stesso Moretti che indossa uno smoking battendo le mani al ritmo del tormentone del cantante Mahmood. Moretti torna così protagonista sulla Croisette, dopo la pandemia e con pubblico in presenza, come ha annunciato il delegato generale Thierry Frémaux, vent'anni dopo la vittoria della Palma d'oro per il film "La stanza del figlio" e quasi trent'anni dopo il premio per la miglior regia per il film "Caro diario" del 1994 da lui scritto, diretto ed interpretato. Terza caccia al premio, dunque, con un film che porta tre nel titolo.

Un'attesa su cui Frémaux ci ha scherzato sopra: "Nanni Moretti è paziente... credo che abbia sofferto parecchio, ma non poteva mancare, quest'anno faremo un bel viaggio con tematiche forti dalla questione della gioventù a quella della vendita delle armi, forme nuove e molta poesia".  Per la prima volta nella sua filmografia, composta da 13 titoli, non si tratta di un soggetto originale, ma di una sceneggiatura, che Moretti firma con Federica Pontremoli e Valia Santella, che prende le mosse dall'omonimo libro dell'israeliano Nevo, pubblicato in Italia da Neri Pozza. Racconta la vita di un condominio di tre piani nel quale si intrecciano le esistenze delle famiglie. Moretti interpreta un giudice in pensione, marito di Margherita Buy. Protagoniste sono tre famiglie, che abitano in quell'edificio borghese, dove la quiete regna sovrana e le piante adornano elegantemente l'ingresso della palazzina. Al contrario, dietro quelle porte blindate, il quotidiano dei condomini non è di certo tranquillo, anzi ogni appartamento nasconde problemi di coppia e famiglie irrequiete e, nonostante abitino piani diversi del palazzo, le loro vite finiranno inevitabilmente per scontrarsi.

Moretti ha trasportando la vicenda in quella che ha definito "una generica città italiana", ma le riprese si sono svolte tutte a Roma, in un palazzo d'inizio Novecento del quartiere Prati. I piani cui fa riferimento il titolo sono anche i tre livelli nei quali Freud ha diviso l'apparato psichico di una persona, le cosiddette istanze freudiane della personalità: il personaggio di Scamarcio, quello di un uomo impulsivo convinto che qualcosa di tremendo sia accaduto alla sua bambina è l'Es , ovvero le pulsioni primordiali e istintive; quello della Rohrwacher - una madre da sola con un figlio appena nato - è l'Io, mediazione tra istinto e censura razionale; quello di Moretti - un severo giudice - è invece ovviamente il Super Io, l'area psichica del controllo e del divieto.

"Tre piani" è stato il primo film del regista romano la cui lavorazione è stata raccontata da una giornalista, Ilaria Ravarino per "Elle" e "Il Messaggero" e attraverso i social network. Durante le riprese, infatti, l'account Instagram del cinema di Moretti, il Nuovo Sacher, ha cambiato nome in "Nanni Moretti", e ha iniziato a ospitare video realizzati sul set nel corso delle riprese. Il film di Moretti sarà poi nelle sale il 23 settembre.

di Marco Ferrari