Ieri la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato l’utilizzo del farmaco Aduhelm (aducanumab) per il trattamento dell'Alzheimer, la malattia debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. L'autorizzazione era attesa con grande attenzione in quanto era dal 2003 che non veniva approvata una nuova terapia contro questa malattia.

Una approvazione non scontata, visti i dubbi di alcuni esperti e persino il parere contrario del Comitato indipendente dell'agenzia, secondo cui non ci sono evidenze sufficienti che il farmaco possa davvero aiutare i pazienti. Il nuovo farmaco, che Biogen ha sviluppato con la giapponese Eisai Co., non ha invertito il declino mentale, ma lo ha solamente rallentato, secondo uno studio. Il farmaco viene somministrato per infusione ogni quattro settimane. La Fda ha richiesto al produttore di condurre uno studio di follow-up per confermare i benefici del farmaco per i pazienti.

Se lo studio non ne dimostrerà l'efficacia, la Fda potrebbe ritirare il farmaco dal mercato, anche se l'agenzia lo fa raramente. Come spiegato nel comunicato diffuso dalla Fda online, nello specifico il farmaco consiste in una iniezione al mese per via endovenosa che, nella terapia contro il morbo di Alzheimer, può contribuire a rallentare il declino cognitivo dei malati che si trovano allo stadio iniziale della patologia neurodegenerativa. Si tratta, hanno riferito gli studiosi, del primo trattamento che interessa il corso della malattia e non si limita ad aggredire unicamente i sintomi della demenza.

“Siamo consapevoli dell'attenzione che circonda questa approvazione - ha affermato Patrizia Cavazzoni, che dirige il Center for Drug Evaluation and Research dell'Fda -. Sappiamo che la terapia ha generato l'attenzione della stampa, dei pazienti e di molti soggetti interessati”.