"Questo non è giorno di discorsi ma di applausi e ringraziamenti. Complimenti! Ieri sera avete meritato di vincere ben al di là dei rigori perché avete avuto due pesanti handicap: giocare in casa degli avversari in uno stadio come Wembley e il gol a freddo che avrebbe messo in ginocchio chiunque. Siete stati accompagnati e circondati dall'affetto degli italiani e li avete ricambiati rendendo onore allo sport. Così come ha fatto Matteo Berrettini. Arrivare alla finale di Wimbledon ma la rimonta del primo set equivale a una vittoria". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella nella cerimonia al Quirinale con la squadra azzurra.

"Questa vittoria è la dimostrazione che quando si crede fermamente in ciò che si fa, è possibile inseguire un sogno apparentemente irrealizzabile. Questa vittoria la dedichiamo a tutti gli italiani che possono finalmente gioire con noi. Dopo una partita cosi' impegnativa risolta solo ai rigori, noi abbiamo vinto a casa loro davanti a 60.000 loro tifosi mentre i nostri erano solo 7 mila. E' comprensibile", ha risposto pacato Mancini.

"Vorremmo dedicare questa vittoria a Davide Astori, che ho conosciuto e che avremmo voluto qui con noi oggi" ha detto Giorgio Chiellini, capitano della nazionale campione d'Europa. Ma questa vittoria e' per lei, signor Presidente Mattarella che e' stato il nostro primo tifoso - ha aggiunto - e ai milioni di italiani nel mondo che non ci hanno mai fatto sentire soli". "Non abbiamo vinto l'Europeo per un rigore in piu', ma per l'amicizia che ci ha legato in questa avventura: abbiamo tifato Matteo Berrettini, ci siamo sacrificati e aiutati. Ci siamo sentiti fratelli d'Italia, rispondendo a quanto ci aveva chiamato il nostro Paese".  

Erano le 17 in punto, al Colle, quando sono risuonate le note dell’inno di Mameli. La nazionale di calcio, che domenica sera a Wembley ha battuto l’Inghilterra ai rigori per 3-2, è stata invitata al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “È un onore essere qui al Quirinale, siamo felici di aver dato una gioia è una speranza agli italiani dopo un periodo così difficile”, ha detto Roberto Mancini, prima dell’incontro con il presidente. Insieme alla nazionale di calcio, dal capo dello Stato anche Marco Berrettini, campione di tennis reduce dalla finale di Wimbledon.

“Ieri sera avete meritato di vincere ben al di là del risultato ai rigori - ha detto il presidente della Repubblica, salutando gli Azzurri - siete stati accompagnati in queste sette partite dall’affetto degli italiani, li avete ricambiati, rappresentando bene l’Italia”. E rivolgendosi al portiere Donnarumma, Mattarella ha detto: “Quella seconda parata ha reso felice tutta l’Italia”.

Dopo aver fatto i complimenti a tutta la squadra, il capo dello Stato ha rivolto un ringraziamento speciale al capitano Chiellini e a Spinazzola, presente a Wembley nonostante l’infortunio e l’operazione.

"Siete nella storia". Il premier Mario Draghi ha ricevuto a Palazzo Chigi la Nazionale campione d'Europa, Matteo Berrettini e gli azzurrini della Nazionale Under 23 di atletica leggera. "I vostri successi sono stati straordinari. La Nazionale di calcio ha vinto gli Europei dopo oltre 50 anni, Matteo Berrettini primo italiano in finale a Wimbledon in quasi un secolo e mezzo di storia, la squadra under 23 di atletica leggera è stata prima nel medagliere agli europei, per la prima volta in 13 edizioni. Ci avete fatto emozionare, commuovere, gioire, abbracciare. Io sono sempre stato orgoglioso di essere italiano, ma stavolta abbiamo festeggiato insieme le vostre vittorie e ci avete reso orgogliosi di essere uniti in questa celebrazione in nome dell'Italia. Oggi lo sport segna in maniera indelebile la storia delle nazioni, ogni generazione ha i suoi ricordi: oggi siete voi ad essere entrati nella storia", dice snocciolando una serie di eventi epocali: "La Coppa Davis del 1976, l'urlo di Tardelli nella finale dell'82, il record di Mennea nei 200 metri a Città del Messico, Schiavone e Pennetta che vincono al Roland Garros e a Flushing Meadows, i secondi posti della Nazionale di calcio ai Mondiali del 1994 e agli Europei del 2000 fino al trionfo nella notte di Berlino".

Gli azzurri campioni d’Europa erano atterrati ieri mattina, poco dopo le 6 a Fiumicino. Al rientro in patria, si è sentito un boato quando il ct Roberto Mancini e il capitano Giorgio Chiellini sono apparsi in cima alle scalette dell’aereo a Fiumicino. È stato tributato dalle decine di operatori aeroportuali che si sono radunati sotto il velivolo con applausi e cori.

Foto ricordo e ringraziamenti a tutti gli azzurri, apparsi entusiasti e commossi. I campioni d’Europa sono stati accolti da un maxi striscione di Aeroporti di Roma con la scritta “Grazie Azzurri” e da uno dei commissari di Alitalia, Daniele Santosuosso. I calciatori e lo staff sono stati prelevati direttamente sottobordo dell’aereo e sono saliti sul pullman che ha poi lasciato alle 6.30 lo scalo romano, scortati dalle forze dell’ordine, da un varco decentrato diretti in hotel.

Da lontano fino alla piazzola del velivolo gli echi delle trombe dei circa 300 tifosi nella zona arrivi, che però non hanno potuto vedere gli Azzurri transitare. “I campioni d’Europa siamo noi!” cantano i tifosi. Cori ripetuti, sventolano i tricolori accompagnati dall’ormai “Po po po”.