Riforma della giustizia, il governo va di fretta. E spinge sull'acceleratore della riforma del processo penale. L'obiettivo, si mormora nelle stanze di Palazzo Chigi, è quello di arrivare al "via libera" prima che scatti il semestre bianco, vale a dire prima del 3 agosto.

Proprio su questo ha insistito, ieri, il presidente del Consiglio Mario Draghi quando ha incontrato Letta (Pd), Tajani (Fi) e Salvini (Lega) ribadendo loro che il tempo stringe. L'approdo della riforma a Montecitorio è previsto per il 23 luglio. Pd, Lega e FI intendono rispettare il calendario.

L'ostacolo, tuttavia, resta la posizione del Movimento 5 Stelle che continua a guardare di traverso il cosiddetto "Lodo Cartabia", che spazza via la precedente riforma Bonafede, puntando a velocizzare i tempi della giustizia, rendendoli, in tal modo, compatibili con gli obiettivi del Pnrr e gli standard europei.