Pace fatta all’interno del Movimento Cinque Stelle? Così pare, almeno a leggere le dichiarazioni di Beppe Grillo e di Giuseppe Conte. Se pace non la si vuole chiamare, almeno possiamo affermare tranquillamente che è nata una difficile convivenza in casa Cinque Stelle, con due uomini soli al comando e uno statuto nuovo di zecca. Giuseppe Conte, in una diretta Facebook, ha letto il nuovo testo di trentanove pagine, durante il quale ha affermato: “Ripartiamo con slancio e forza, non ho mai agito per mio interesse personale, il Movimento 5 stelle sia compatto, è necessario essere uniti”, il tutto senza mai citare Beppe Grillo. Ad inizio agosto, Conte verrà eletto, senza sfidanti, il nuovo Presidente del Movimento. Dieci sono, invece, le strutture in cui si dividerà l’organizzazione del partito, perché ormai il vecchio Movimento può considerarsi un partito a tutti gli effetti: presidente, garante, Consiglio nazionale, Comitato di garanzia, Collegio dei Probiviri, tesoriere, Comitato nazionale progetti, Comitato per la formazione e l’aggiornamento, Comitato per i rapporti europei e internazionali e Comitato per i rapporti di prossimità territoriale. Conte e Grillo dovranno quindi convivere, secondo le nuove norme statuali; un equilibrio complesso in cui l’ex premier detterà la linea politica mentre Grillo avrà in custodia “i Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle”, la scelta degli organi di controllo, il Comitato di garanzia e i probiviri ma soprattutto Grillo conserva “il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme dello Statuto”.