Ecco un breve resoconto  dell’attività parlamentare a tre anni dalle elezioni: cosa è stato prodotto da deputati e senatori, quali gli incarichi all’interno delle Commissioni ed anche eventuali “cambi di casacca”, e soprattutto quanto tempo hanno speso sugli scranni del Parlamento

 

Grazie alle informazioni che compaiono sui profili dei vari deputati su www.camera.it, continua l’indagine de La Gente d’Italia per conoscere cosa hanno prodotto in questi tre anni, quali gli incarichi all’interno delle Commissioni e anche eventuali “cambi di casacca”. Certo, non riusciremo mai a citare ogni incontro, ogni comunicato stampa, le notizie affidate ai social, gli interventi in Aula o in Commissione, ma almeno cercheremo di capire quali proposte legislative e ordini del giorno hanno presentato e, soprattutto, quanto tempo hanno speso sugli ambitissimi scranni del Parlamento per far sentire la voce dei loro elettori.

 Eugenio Sangregorio

Nel 1987 l’On. Eugenio Sangregorio (Belvedere Marittimo-Cosenza, 1939) fonda il Movimento Italoargentino di Partecipazione Civica in occasione delle elezioni argentine, poi, nel 2006 è la volta dell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI). Candidato come capolista alle politiche del 2013, non viene eletto, mentre, quasi “a sorpresa”, il seggio alla Camera va a Renata Bueno. Ritenta nel 2018 e viene eletto nella ripartizione America Meridionale.

Inizialmente aderisce al Gruppo Misto “non iscritto ad alcuna componente politica”, dall’8 maggio 2018 fa parte del Misto “Noi con l’Italia-USEI – Rinascimento ADC. 

È membro della Commissione Finanze.

Una sola proposta di legge presentata come primo firmatario lo scorso marzo: “Sangregorio ed altri: “Modifica all’articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza per nascita delle donne che l’hanno perduta a seguito del matrimonio con uno straniero e dei loro discendenti”.

Come cofirmatario, ha appoggiato sette proposte con diversi temi, tra queste: misure al sostegno della famiglia; disposizioni per accelerare la realizzazione del collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente; istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie; l’unica di interesse per le comunità all’estero riguarda l’istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all’estero” (2018); mentre l’ultima, in ordine cronologico, si riferisce all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’operato del Governo e sulle misure da esso adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da COVID-19” (maggio 2020). 13 gli atti presentati: nell’interrogazione a risposta immediata in commissione (23 marzo 2021) ha chiesto “quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di tutelare i soggetti e le attività titolari di concessioni demaniali, settore già segnato gravemente dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria, anche attraverso una riduzione degli importi recentemente ritoccati al rialzo”. L’interrogazione a risposta immediata in Commissione (maggio 2021), si riferiva “alle varie disposizioni concernenti agevolazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e ristrutturazione edilizia…”. Il 22 giugno 2021 ha rivolto un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze relativa ai “dubbi circa la genuinità e trasparenza di alcune nomine ai vertici della Sose spa. Il 6 luglio scorso, nell’interrogazione a risposta scritta si è occupato di “un grave atto delittuoso” avvenuto sul lungomare di Belvedere Marittimo.

In sintesi, nessuna di stretto interesse per la comunità all’estero, a parte quella del novembre 2019 sulla convenzione tra l’Italia e la Francia per sapere “quali iniziative, anche di tipo normativo, il Governo intenda assumere al fine di chiarire le condizioni della imposizione concorrente stabilite dalla citata convenzione di Venezia e dal successivo accordo amichevole per i contribuenti italiani residenti in Francia, con particolare riguardo agli aventi diritto a trattamenti pensionistici da enti di diritto privato, tra i quali l’Enpam”.

5 gli ordini del giorno, anche in questo caso, non abbiamo trovato riferimenti agli italiani all’estero.

Alcuni interventi in Aula e in Commissione, uno sull’argomento “ristrutturazione del debito dell’Argentina”. In occasione della discussione sulla proposta per l’Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo (novembre 2020), è intervenuto in Aula affermando di voler portare il suo contributo “non solo da parlamentare, ma anche da emigrante. Gli italiani all’estero che hanno conservato la cittadinanza sono quasi 5 milioni, di cui un terzo nell’America centro-meridionale. Quella parte del mondo, in cui ho l’onore di essere stato eletto, è stata oggetto di una poderosa emigrazione italiana, in buona parte proveniente dalle Regioni del Sud: donne, uomini, famiglie che hanno cercato e trovato il proprio futuro in terre lontane, nelle quali hanno potuto sviluppare il proprio talento, la propria laboriosità, la fantasia, la crescita e la creatività tipica della gente italiana. Inoltre voglio ricordare gli aiuti che nei momenti più difficili, dopo la seconda guerra mondiale, gli emigrati hanno inviato alle loro famiglie. Ci sono molte ragioni per esprimere un giudizio favorevole su questa proposta di legge, e, a tal fine, desidero ringraziare i colleghi che hanno depositato l’iniziativa parlamentare. Credo che conferire un valore a questa popolazione e istituire la Giornata nazionale degli italiani nel mondo sia un giusto riconoscimento a questa nostra grande comunità, sparsa su tutti i cinque continenti. Non mi stancherei mai di ripetere che i nostri emigrati sono una risorsa, non solo per il Paese che li ospita, ma anche per l’Italia (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro). L’augurio che faccio a tutto il Parlamento è che questa legge trovi un consenso molto ampio. Faremo in modo che possa essere non solo un fatto celebrativo, e importante, ma diventi un esempio sempre più forte e uno stimolo più forte. Dobbiamo favorire al massimo livello l’integrazione tra gli italiani residenti in Italia e i nostri connazionali che si sono dovuti trasferire in altri Paesi nel mondo. Abbiamo la consapevolezza che la capacità tutta italiana di creare imprese, sviluppo, cultura, legate alle nostre radici, trarrà da questa legge una volontà di sviluppo e ulteriore crescita; sviluppo e crescita che gioveranno anche all’economia italiana. Il nostro gruppo, Noi con l’Italia-USEI, appoggerà questo progetto di legge”. (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro). (Resoconto stenografico - Camera dei Deputati).

Tra gli ultimi interventi sul suo sito (maggio 2021), quello in cui auspica la costruzione del Ponte sullo Stretto.

La sua presenza sulla stampa di emigrazione, costante come “semplice” Presidente dell’USEI, è andata quasi scomparendo una volta eletto (se i motori di ricerca non ci ingannano). Tra gli ultimi comunicati, quello sul rinvio in Commissione del Ddl “Giornata nazionale degli Italiani nel Mondo” (novembre 2020), firmato insieme ad altri deputati.

Un altro comunicato (febbraio 2020), riguarda il suo intervento in Aula sul ddl di ratifica di trattati. “I trattati, che confermiamo – si legge nel comunicato - vanno nella direzione della presenza italiana nel mondo: pertanto è auspicabile che su questi temi ci sia il massimo consenso da parte del Parlamento. In particolare vorrei soffermarmi sui primi due accordi che sono in ratifica: quello con la Colombia e quello con l’Uruguay. Considero particolarmente importanti i rapporti di collaborazione con i Governi dei Paesi dell’America Latina in generale: non dobbiamo mai dimenticare che in questa parte del pianeta vivono, studiano, lavorano e fanno impresa decine di milioni di cittadini di origine italiana. Non dobbiamo dimenticare che c’è un’altra Italia all’estero, fatta di donne e uomini che si considerano orgogliosamente italiani”. Infine, la nota stampa sul suo appoggio al Governo Draghi (febbraio 2021) in cui ha definito il premier “una specie di Maradona della politica e dell’economia e che con la sua squadra riuscirà a risolvere brillantemente gli urgenti problemi che assillano l’Italia”.

Ha conquistato le pagine della stampa nazionale in occasione delle dichiarazioni di voto per il disegno di legge anticorruzione… in pratica, non riuscì a parlare nonostante diversi tentativi. Confessò che a tradirlo fu la forte emozione… “era la prima volta”. 

Alberto Marzocchi, firma de Il fatto quotidiano, descrivendo l’accaduto, parlò di “empatia, quella sorta di vicinanza umana, metafisica, che ci fa sperare che a chi interviene da un palco (a meno che non si abbia un valido motivo, seppur soggettivo, di volergli male) fili tutto liscio; o che, per esempio, ci fa ‘tifare’ per la squadra di bassa classifica quando si scontra con i primi della classe”, questa la prima reazione, per poi continuare: “Poi, da giornalista, mi sono chiesto: ma è normale che un deputato della Repubblica, che nella propria circoscrizione ha ottenuto quasi 36mila preferenze (bravo lui, davvero), che tra stipendio, diaria e rimborsi guadagna circa 12mila euro al mese, non riesca a parlare in Aula? No, non lo è. E non lo è per una serie di ragioni. La prima: Sangregorio rappresenta gli elettori della circoscrizione ‘Estero B’, quelli dell’America Meridionale. E li rappresenta tutti col dovere, se vogliamo credere che il Parlamento sia ancora il luogo, per eccellenza, in cui si esercita la nostra vita democratica, di portare i loro interessi. Detto prosaicamente: se vivessi in Argentina e avessi visto l’intervento del fondatore dell’Unione sudamericana emigrati italiani, avrei tutto il diritto a essere incazzato”. E continuava affermando anche che qualcuno potrebbe obiettare che non è importante saper “comunicare” in Parlamento, ma che lavori. “Benissimo, e allora andiamo a verificare: Sangregorio, dal 23 marzo 2018 al luglio scorso (unici dati disponibili finora sul sito della Camera), ha partecipato al 35,47% delle votazioni (assente giustificato nel 2,36% dei casi) ed è stato cofirmatario di cinque proposte di leggi. Umanamente, sono vicino a Sangregorio e al suo piccolo inciampo (peraltro la paura di parlare in pubblico, assai diffusa tra le persone, non mi lascia indifferente). Tuttavia, dal punto di vista professionale – e da cittadino – mi permetto di criticarlo”. (Alberto Marzocchi - Il fatto quotidiano, 23 novembre 2018). Sempre in riferimento a questo episodio, l’On. Sangregorio ha tenuto a precisare: “Sono un uomo ricco, ma alla Camera mi veniva da piangere. In Argentina ho un’azienda da 2500 dipendenti e un jet privato da un milione di dollari. Non so quanto guadagno da deputato, non me ne frega niente” (da La Zanzara-Radio 24). Legittima l’emozione per un signore che ha lasciato l’Italia a 17 anni e che in Argentina ha costruito una fortuna di certo non senza sacrifici… ritrovarsi alla Camera… a parlare, come non sentire tutto l’orgoglio di quel ruolo! Magari sarebbe opportuno sentire anche tutta la responsabilità di sedere in Parlamento verso i suoi elettori, non vogliamo pensare che sia solo la storia di un ricco imprenditore che vuole togliersi un ultimo sfizio e conquistare un altro tipo di potere, oltre quello economico che lui ama sbandierare. 

Secondo i dati di Openparlamento, l’On. Sangregorio è stato assente alle votazioni 5.109 volte su 8796 (58.08%), quindi le presenze sono state 3.639. 48 le missioni (dati del 19 luglio 2021).