Il dado è tratto e ieri è arrivata l’ufficialità sull’utilizzo del Green pass che in Italia sarà obbligatorio a partire dal 5 agosto. Tutto sommato è passata una linea abbastanza morbida: servirà per accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti, mentre invece non sarà necessario per la consumazione al banco, pure se al chiuso. Sarà invece obbligatorio (anche con una sola dose) per l’accesso in luoghi che potrebbero causare grandi assembramenti, come spettacoli all’aperto, concorsi, centri termali, congressi e palestre. Cambiano anche i parametri per i passaggi di colore delle Regioni legati al rischio Covid: viene stabilito nel 10 per cento l'occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e nel 15 per cento delle ospedalizzazioni il tetto per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate. Terapie intensive al 20 per cento e al 30 per cento per le ospedalizzazioni per passare alla zona arancione e rispettivamente al 30 per cento e al 40 per cento per entrare in zona rossa. Treni e trasporti pubblici non saranno al momento soggetti al Green pass per far entrare i passeggeri: se ne riparlerà in un secondo momento in vista di settembre. Le discoteche restano chiuse. “A noi è sembrato che il decreto di oggi (ieri, ndr) fosse già molto complicato per abbracciare tutti i problemi: scuola, trasporti e lavoro sono rimasti fuori dal decreto di oggi e saranno affrontati molto rapidamente, forse la settimana prossima. Richiedono provvedimenti specifici”, ha detto ieri il premier Mario Draghi che ha poi invitato tutti gli italiani a vaccinarsi: “L'appello a non farlo è un appello a morire o a far morire: non ti vaccini, contagi, muori, o fai contagiare e fai morire. E poi è un appello a non riaprire”. E poi sulla Delta: “L'economia italiana va bene, si sta riprendendo, va meglio di altri Paesi, ma la variante Delta del virus è minacciosa, si espande molto più rapidamente di altre varianti. Senza reagire subito quello che vediamo succedere in Spagna e in Francia potrebbe accadere anche in Italia, per questo motivo occorre agire”. Altro tema molto sentito, quello messo sul piatto da Confindustria che ha chiesto in pratica l’obbligatorietà del vaccino per i lavoratori: “Ci stiamo pensando: è una questione complessa, da discutere anche con i sindacati”.