di ROBERTO ZANNI
L'obesità negli Stati Uniti rappresenta non solo una gravissimo problema di salute, ma anche spese mediche che oltrepassano $150 miliardi l'anno. Mediamente ogni 12 mesi un americano obeso spende $1.429 in più per visite, medicine, cure rispetto a chi obeso non lo è. L'obesità causa una lunga serie di malattie che vanno dall'aumento del rischio di alcuni tipi di cancro alle patologie coronariche, ictus e diabete e ovviamente anche un incremento significativo della mortalità precoce. Un altro dato inquietante mostra poi che, sempre negli States, il 39,6% degli adulti e il 18,5% dei giovani compresi tra 2 e 19 anni, sono obesi. Si tratta di una condizione che coinvolge 150 milioni di americani. Ora però c'è una pillola per combattere l'obesità e che ha una storia abbastanza singolare. Si chiama Plenity ed è prodotta da Gelesis, azienda fondata da Pure Tech Ventures, società che ha sede a negli States, a Boston, assieme a ExoTech Bio, gruppo di ricerca e sviluppo che invece ha la propria base in Israele. Ma l'aspetto più interessante è rappresentato dalla tecnologia portata avanti da Gelesis che è stata co-inventata da uno studioso italiano, il professor Alessandro Sannino, docente all'Università del Salento di Lecce, promotore di alcune startup oltre che a insegnare anche al celeberrimo MIT di Cambridge (Boston). Alla base della pillola contro l'obesità c'è un idrogel super assorbente che si gonfia con l'assunzione dell'acqua dando così la sensazione di pienezza che riduce l'appetito di chi l'ingerisce. Così dagli studi del prof Sannini, docente di Tecnologia dei polimeri e biomateriali si è passati alla realizzazione della pastiglia contro il diabete che oltre a Boston, headquarter dell'azienda farmaceutica che la produce, sempre in Puglia, a Calimera in provincia di Lecce, ha una sede secondaria a conferma dell'indissolubile legame Stati Uniti-Italia di Plenity. Ora però dopo anni di studi prima, di esperimenti sull'uomo, quindi raccolta dei fondi necessari alla produzione ecco che Gelesis sbarca addirittura a Wall Street attraverso una operazione del valore di 1,3 milioni di dollari che porterà la startup alla fusione con un'altra azienda del settore, Capstar. E nell'ambito di questa operazione utilizzando 376 milioni di dollari, Gelesis finanzierà il completo lancio commerciale di Plenity e ne aumenterà la capacità produttiva in maniera da poter in questo modo assorbire la domanda del mercato. FDA, Food and Drugs Administration, ha autorizzato negli USA l'utilizzo di Plenity che, assieme a una dieta controllata e ad esercizio fisico, ha dimostrato di essere in grado di far perdere peso a coloro che soffrono di obesità. Ed è anche curioso che l'idea alla base di questa pillola, è nata dalla domanda di una multinazionale svedese di realizzare un pannolino per neonati che fosse totalmente biodegradabile. E da quegli inizi si è poi arrivati fino alla pillola. Il prof Sannino, 49 anni, è nato a Bari. Laureatosi all'Università di Napoli con specializzazione al MIT di Cambridge, consigliere del Distretto Tecnologico Puglia e dell'Agenzia Regionale Puglia per la Tecnologia e l'Innovazione (ARTI) è stato nominato membro esperto dell'ISS, Istituto Superiore di Sanità nel 2011, poi membro del consiglio del LENS (Non-linear Spectroscopy European Lab) e anche consulente del COTEC, fondazione che fa capo alla Presidenza della Repubblica, costituita nel 2001 con l'obiettivo di rafforzare la competitività tecnologia italiana. Ha creato oltre una ventina di brevetti internazionali ed è stato premiato, in campo nazionale e internazionale, per la sua attività di ricerca e innovazione tecnologica.