di Stefano Ghionni

Povero Conte. Prima la battaglia sul voto di fiducia, in Aula, alla Camera, per la riforma della giustizia. Poi il voto sulla piattaforma Skyvote, con i 5Stelle chiamati ad esprimersi proprio sullo Statuto voluto dall'ex premier. Sullo sfondo il pericoloso profilarsi di un forte fronte di opposizione interno, già paventatosi a Montecitorio, domenica scorsa. L'avvocato era convinto di trovare una situazione calma e di avere il pieno controllo dei gruppi, dopo l'accordo raggiunto sul pacchetto Cartabia. Invece sono bastate poche ore per fargli capire che la sua leadership era ancora debole e che la situazione era piuttosto incandescente.

Il deputato grillino Alessandro Melicchio ha votato, infatti, a favore delle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fratelli d'Italia e Alternativa c'è, gruppo, quest'ultimo, composto, in buona parte, proprio da ex pentastellati. Poi ci si sono messe le circa 40 assenze registrate tra le fila del Movimento. Assenze non da poco se si pensa che tra loro ci sono figure di primo piano come l’ex ministro Giulia Grillo, il capogruppo in commissione Giustizia, Eugenio Saitta, l’ex sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi e l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

Insomma, quanto bastava per infastidire e non poco il leader in pectore del M5S. Il quale, ieri mattina, nel corso di un'intervista rilasciata a La Stampa, ha provato a fare professione di ottimismo: "Nel nuovo corso del M5S la presenza compatta sarà la cifra della nostra forza politica. Sulle assenze mi sono espresso ieri (domenica, ndr): non mi piacciono. Ma la fiducia è assicurata". Parole di facciata, le sue, che, scrive Il Giornale, nelle prossime ore potrebbero essere smentite dai fatti e restituire all'avvocato una situazione fragile e delicata, che di certo non potrà essere risolta con una leadership così fragile.

Non va dimenticato, inoltre, che proprio in queste ore i pentastellati voteranno su Skyvote per il nuovo Statuto. Si tratta del primo test effettivo per Conte che punta ad ottenere una maggioranza schiacciante. In quest’occasione si vedrà il vero peso politico del professore. La strada non sembra particolarmente in salita ma quanto accaduto in Parlamento rischia di cambiare le carte in tavola.